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  • Domenica 15 giugno 2014

Santos è stato rieletto presidente della Colombia

Ha battuto il candidato di centrodestra Zuluaga, contrario ai tentativi di fare la pace con le FARC, che combattono il governo da 50 anni

Colombian President and presidential candidate Juan Manuel Santos shows the palm of his hand reading "Peace" as he celebrates after knowing the results of the runoff presidential election on June 15, 2014, in Bogota. Santos was re-elected with 50.90 percent of the vote, compared with 45.04 percent for the more conservative Oscar Ivan Zuluaga, with 99.37 percent of votes tallied. AFP PHOTO/Guillermo LEGARIA (Photo credit should read GUILLERMO LEGARIA/AFP/Getty Images)
Colombian President and presidential candidate Juan Manuel Santos shows the palm of his hand reading "Peace" as he celebrates after knowing the results of the runoff presidential election on June 15, 2014, in Bogota. Santos was re-elected with 50.90 percent of the vote, compared with 45.04 percent for the more conservative Oscar Ivan Zuluaga, with 99.37 percent of votes tallied. AFP PHOTO/Guillermo LEGARIA (Photo credit should read GUILLERMO LEGARIA/AFP/Getty Images)

Aggiornamento del 16 giugno
Juan Manuel Santos è stato rieletto presidente della Colombia con il 50,9 per cento dei voti, mentre Oscar Ivan Zuluaga ha preso il 45 per cento. Santos ha commentato la vittoria dicendo che «i colombiano hanno votato con la speranza di sostituire la pace alla paura», riferendosi al tema che più di tutti lo allontanava dal suo rivale, ovvero il tentativo di trovare un accordo con le FARC, il gruppo terroristico di estrema sinistra che da 50 anni combatte il paese.

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Domenica 15 giugno in Colombia si vota per il secondo turno delle elezioni presidenziali. Al primo turno, lo scorso 25 maggio, il candidato del Centro Democratico, Oscar Ivan Zuluaga, aveva ottenuto il 29 per cento dei voti, mentre il presidente uscente Juan Manuel Santos del Partito della U aveva ottenuto il 25 per cento dei voti.

La vittoria di Zuluaga al primo turno è stata una sorpresa: i sondaggi davano Santos in vantaggio, anche se Zuluaga aveva recuperato molto del distacco che li separava nelle ultime settimane prima delle elezioni. I sondaggi per il secondo turno danno entrambi i candidati molto vicini e queste elezioni vengono considerate le più combattute e incerte degli ultimi anni.

Uno dei temi principali su cui i due candidati sono divisi è l’atteggiamento da tenere nei confronti delle FARC, il gruppo paramilitare di sinistra che porta avanti una ribellione contro il governo che dura oramai da cinquant’anni e ha causato migliaia di morti. Santos, il presidente uscente, ha iniziato dei negoziati con le FARC che hanno portato ad una serie di accordi preliminari. Durante la campagna elettorale, ha promesso di proseguire i colloqui di pace e di estenderli anche a un altro gruppo di ribelli, quelli dell’Esercito di liberazione nazionale.

Zuluaga aveva una posizione molto più dura nei confronti delle FARC e durante la campagna elettorale ha promesso di interrompere i negoziati di pace. Dopo il primo turno ha moderato la sua posizione e ha detto che proseguirà i colloqui di pace, ma soltanto se le FARC accetteranno di ricominciare le discussioni da un punto molto più favorevole al governo. Santos ha sfruttato questo aspetto della politica di Zuluaga dicendo che il voto di domenica è una scelta tra «La fine di una guerra e una guerra senza fine». Uno dei punti della trattativa con le FARC che hanno diviso maggiormente l’opinione pubblica è cosa fare con i guerriglieri una volta che saranno smobilitati, e il trattamento giudiziario per i capi dell’organizzazione.

Un altro dei temi importanti della campagna elettorale è stata l’eredità dell’ex presidente Álvaro Uribe, fondatore del Centro Democratico e principale sponsor di Zuluaga. Uribe è stato presidente dal 2002 al 2010 ed è stato uno dei più duri nemici delle FARC. Diversi commentatori ritengono che sia stata la sua campagna militare, sostenuta dagli Stati Uniti, ad aver costretto le FARC a sedersi al tavolo dei negoziati. Uribe, però, venne accusato anche di utilizzare metodi anti-democratici e di appoggiarsi a formazioni paramilitari di estrema destra. Queste elezioni, scrivono molti osservatori, saranno decise dalla posizione dei candidati sui colloqui di pace ma anche sul timore o sulla speranza di un ritorno degli uomini di Uribe al potere.

Foto: GUILLERMO LEGARIA/AFP/Getty Images