Italia-Inghilterra, la guida
Le cose da sapere per prepararsi alla prima partita dell'Italia ai Mondiali: come gioca l'Inghilterra? Com'è il tempo a Manaus? Chi è l'arbitro? Intanto non gioca Buffon
Italia–Inghilterra si giocherà alle 24 di sabato 14 giugno: sarà la seconda partita del girone D del Mondiale di calcio perché Uruguay e Costa Rica giocano contro alle 21. La partita si giocherà a Manaus, capitale dello Stato di Amazonas, nel nord del Brasile: lì saranno le 18.
Prima di tutto: come sta il campo?
Dello stadio in cui si giocherà la partita tra Italia e Inghilterra – l’Arena de Amazonia, uno stadio da 42 mila posti nel mezzo della Foresta Amazzonica – si è molto discusso nei giorni scorsi, per le pessime condizioni del campo. Due giorni fa erano circolate alcune foto che mostravano un prato molto secco e non uniforme, con ampie zone gialle. Venerdì sono circolate altre foto che mostravano alcuni addetti tingere di verde quelle zone del campo più gialle e più secche. Un corrispondente della BBC, presente al momento delle operazioni, aveva scritto: «C’è un motivo per cui oggi il campo di Manaus sembra in condizioni migliori: lo stanno dipingendo di verde». Ridimensionando le preoccupazioni, il centrocampista italiano Antonio Candreva durante la conferenza stampa di venerdì ha detto: «Lo stadio è bello e il campo, a differenza di come ce lo aspettavamo, non è male».
Che tempo farà?
Le condizioni apparentemente non buone del campo non dovrebbero essere peggiorate dalle condizioni meteorologiche: non pioverà, dicono. L’umidità – come ampiamente previsto – sarà comunque notevolmente alta, tra l’80 e l’85 per cento, e la temperatura intorno ai 25 gradi. Manaus è in una zona di clima monsonico: la temperatura scende al di sotto dei 18 gradi solo una o due volte all’anno e l’umidità è sempre molto alta.
Infortunati nell’Italia?
Nelle prime ore di sabato 14, in Italia, da diversi media è stata diffusa la notizia di una distorsione alla caviglia capitata al portiere e capitano Gianluigi Buffon: non dovrebbe trattarsi di una cosa molto seria, ma lo stesso Buffon ha confermato che non giocherà. Al suo posto giocherà il secondo portiere, Salvatore Sirigu, che è forte: dal 2011 gioca nel Paris Saint-Germain, squadra campione di Francia, e ha giocato 7 volte con la Nazionale.
Il lieve infortunio di Buffon è capitato dopo un paio di altri infortuni, più seri, capitati ad altri giocatori dell’Italia, più o meno importanti. Riccardo Montolivo – uno dei giocatori su cui l’allenatore Cesare Prandelli contava molto, soprattutto per la sua duttilità tattica – si è fratturato la tibia sinistra il 31 maggio scorso, in un contrasto di gioco durante una partita amichevole contro l’Irlanda del nord, e ha dovuto subire un intervento chirurgico: salterà tutto il Mondiale (e non sarà di nuovo in campo prima di 5-6 mesi). Più grave per l’Italia, da un punto di vista tattico, è stato il lieve infortunio capitato due giorni fa al terzino Mattia De Sciglio, una contrattura al bicipite femorale della gamba sinistra: salterà la prima partita ma dovrebbe essere di nuovo disponibile per la seconda partita dell’Italia, venerdì 20 alle 18 contro il Costa Rica.
A parte questi tre, tutti gli altri stanno bene.
E quindi, come giocherà l’Italia?
Nelle ultime amichevoli Prandelli – un po’ per valutare la condizione atletica di alcuni giocatori, un po’ per sparigliare e fare dei tentativi – ha provato diverse formazioni. Data l’indisponibilità di un terzino versatile come De Sciglio – che può giocare sia a destra che a sinistra – il difensore Giorgio Chiellini sarà quasi certamente spostato di posizione, da difensore centrale a terzino sinistro, con Matteo Darmian terzino destro: Darmian è bravo, e in questa stagione ha giocato molto bene e quasi sempre da titolare nel Torino, ma ha pochissima esperienza ad alti livelli. I difensori centrali saranno lo juventino Andrea Barzagli, quasi certamente, e molto probabilmente Gabriel Paletta, che ha 28 anni ed è un difensore argentino del Parma, con cittadinanza italiana: Paletta ha giocato la sua prima partita con la Nazionale nel maggio scorso, un’amichevole persa contro la Spagna, in cui lui però fu uno dei migliori in campo. Sarebbe una difesa “improvvisata” ma formata da giocatori bravi e ruoli che sanno comunque ricoprire.
Davanti alla difesa – nella stessa posizione che ricopre benissimo nella Roma – ci sarà Daniele De Rossi, che sa aiutare la difesa e trasformarsi in difensore aggiunto: potrebbe essercene bisogno. Davanti a lui è probabile che Prandelli, come è successo in altre partite recenti, schieri due centrocampisti tecnicamente molto forti, praticamente due registi, e con alcune caratteristiche simili: Andrea Pirlo e Marco Verratti, centrocampista del Paris Saint-Germain, che nei giorni scorsi ha avuto un po’ di febbre, ma dovrebbe essere disponibile. Claudio Marchisio a sinistra e Antonio Candreva a destra dovrebbero giocare più esterni e correre un sacco: buttarsi in avanti quando l’Italia ha la palla e tornare indietro quanto attacca l’Inghilterra. L’attaccante titolare: Mario Balotelli.
Se non dovesse giocare Verratti, al suo posto giocherebbe probabilmente Lorenzo Insigne, cambiando però così il modulo della squadra; se non dovesse giocare Balotelli – che nei giorni scorsi aveva avuto un lieve affaticamento muscolare – al suo posto giocherebbe Ciro Immobile.
È forte l’Inghilterra?
L’Inghilterra ha una lunga tradizione ai Mondiali: è una di quelle squadre che si ritrovano sempre qualificate agli ottavi e spesso ai quarti (ma poi si fermano lì: non arrivano in semifinale da 24 anni). A questo giro hanno una delle squadre più giovani di tutto il Mondiale – più di un terzo dei convocati ha meno di 24 anni – e un allenatore molto esperto, Roy Hodgson, che allena da quasi quarant’anni ma non vince sostanzialmente niente da prima del 1990. Oltre a diversi calciatori promettenti – Raheem Sterling, Jack Wilshere, Alex Oxlade-Chamberlain – ci sono alcuni dei giocatori più forti e più noti della storia recente dell’Inghilterra: Steven Gerrard, Frank Lampard, Wayne Rooney.
L’Inghilterra non ha giocato particolarmente bene nelle ultime amichevoli, ma anche in questo caso sono stati impiegati diversi giocatori non titolari, come nell’amichevole di sabato 7 giugno contro l’Honduras, finita sorprendentemente 0-0 nonostante l’Honduras sia ritenuta una delle squadre più scarse del Mondiale (e la più scarsa nel gruppo E, con Francia, Svizzera ed Ecuador). Due degli attaccanti più temuti dell’Inghilterra, Wayne Rooney e Daniel Sturridge, non hanno giocato una gran partita. Detto questo, l’Inghilterra rimane una squadra pericolosa per qualsiasi avversario, e quanto sia veramente forte – o no – si capirà soltanto nelle prime partite di questo Mondiale. Alcune settimane fa il giornalista sportivo inglese Jonathan Wilson ha scritto che «esiste uno spazio intermedio fra le squadre fortissime e quelle senza speranza. L’Inghilterra sta lì dentro».
Come gioca l’Inghilterra? Punti deboli?
L’Inghilterra gioca con una difesa a quattro e due mediani davanti alla difesa, Steven Gerrard e probabilmente Jordan Henderson, dato che l’altro giocatore forte in quel ruolo – e molto più noto – è Frank Lampard, che negli anni ha mostrato una certa incompatibilità tattica con Gerrard. In attacco probabilmente giocherà Sturridge come punta centrale e Rooney in posizione leggermente più arretrata, con Danny Welbeck esterno sinistro e il 19enne Raheem Sterling come ala destra.
A parte la difesa – dove ci sono due buoni giocatori come Gary Cahill e Phil Jagielka, ma non c’è più l’esperto John Terry – probabilmente è il portiere, Joe Hart, un altro punto debole dell’Inghilterra: è il titolare del Manchester City, che in questa stagione ha vinto la Premier League, ma aveva iniziato il campionato commettendo alcuni errori, e in genere non è mai stato considerato imbattibile.
L’ultima volta che hanno giocato contro
Italia e Inghilterra hanno giocato contro l’ultima volta in un’amichevole del 15 agosto 2012: l’Inghilterra vinse 2-1 con gol di Defoe e Jagielka, dopo essere andata in svantaggio per un gol di De Rossi. Ma il precedente più rilevante prima di quella partita fu quella giocata due mesi prima, durante i quarti di finale degli Europei: l’Italia vinse ai rigori 4-2, dopo aver dominato la partita. Ai rigori segnarono Mario Balotelli, Andrea Pirlo (con un “cucchiaio” che diventò immediatamente leggendario), Antonio Nocerino e Alessandro Diamanti.
È la partita più difficile del girone, per l’Italia?
Forse no. L’Italia giocherà l’ultima partita della fase a gironi, martedì 24 giugno, contro l’Uruguay, una nazionale che in anni recenti ha dimostrato una grande forza nei tornei mondiali e continentali, e che per quella partita contro l’Italia probabilmente avrà recuperato il suo attaccante più forte, Luis Suarez, attualmente infortunato.
Chi arbitra
L’arbitro di Inghilterra-Italia sarà il 41enne olandese Bjorn Kuipers, che ha da poco arbitrato (bene) la finale di Champions League vinta dal Real Madrid contro l’Atletico Madrid il 24 maggio scorso: si fece notare per l’espulsione dell’allenatore dell’Atletico Madrid Diego Simeone, che litigò in campo con il difensore del Real Madrid Raphael Varane. Ha una certa esperienza in partite importanti: fu anche l’arbitro della finale di Confederations Cup del 2013, vinta dal Brasile contro la Spagna, e della finale di Europa League di quello stesso anno, vinta dal Chelsea contro il Benfica. È il suo primo Mondiale e non ha mai arbitrato una partita dell’Italia.
Cosa dicono gli scommettitori
I bookmaker non si sbilanciano moltissimo, e offrono più o meno la stessa quota per tutti e tre i possibili esiti della partita: la vittoria dell’Inghilterra, quella dell’Italia o il pareggio. C’è molto equilibrio, e non è una cosa così frequente: la maggior parte dei bookmaker, a dirla proprio tutta, dà la vittoria dell’Inghilterra leggermente più probabile rispetto a quella dell’Italia e al pareggio.
Foto: AP Photo/Martin Mejia