Giorgio Orsoni si è dimesso
Il sindaco di Venezia coinvolto nell'inchiesta sul MOSE ha anche annunciato la revoca della giunta comunale
Venerdì 13 giugno il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, coinvolto nell’inchiesta sul presunto sistema di tangenti per la costruzione del MOSE, ha annunciato la sue dimissioni nel corso di una conferenza stampa nella sede del Comune. Ha detto di avere revocato anche la giunta comunale per dare “un segno chiaro della mia lontananza dalla politica”, e che questa decisione “non riguarda l’operato dei singoli assessori, ma vuole semplicemente significare che è venuto meno come ho potuto constatare quel rapporto fra la mia persona e la politica che mi ha sostenuto finora”.
Orsoni era stato arrestato la settimana scorsa su richiesta della procura di Venezia, con l’accusa di avere ricevuto finanziamenti illeciti per la sua campagna elettorale del 2010 dai responsabili del Consorzio Venezia Nuova, il gruppo composto da grandi imprese di costruzioni, cooperative e piccole aziende locali cui sono affidati i lavori per la realizzazione del MOSE.
Ieri, giovedì 12 giugno, era stata disposta la revoca degli arresti domiciliari per Orsoni, che aveva riottenuto la piena carica da sindaco, che gli era stata sospesa la settimana scorsa dalla prefettura in seguito al suo arresto.
Orsoni ha patteggiato con i magistrati ottenendo una pena di nove mesi, ridotta a 4 grazie alle attenuanti generiche, ridotte di un terzo per la scelta di procedere con rito abbreviato. La pena è stata sospesa con condizionale e Orsoni dovrà pagare una sanzione di 15mila euro. Sull’appropriatezza del patteggiamento dovrà esprimersi il Gup (Giudice dell’udienza preliminare).