L’incontro in Vaticano tra il Papa, Abu Mazen e Shimon Peres
Molti lo hanno definito "storico": c'era anche il Patriarca Bartolomeo I, insieme hanno piantato un ulivo come simbolo di pace
Domenica 8 giugno Papa Francesco, il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) si sono incontrati nei Giardini Vaticani a Roma insieme al patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, per dare inizio a quello che Bergoglio ha chiamato «un cammino nuovo alla ricerca di ciò che unisce e per superare ciò che divide». L’iniziativa è stata voluta dal Papa dopo il suo recente viaggio in Medio Oriente e ha messo insieme i leader di due popoli in guerra da decenni e i cui negoziati sembrano nuovamente essere entrati in crisi. A fine aprile, infatti, le due più importanti fazioni palestinesi, Fatah e Hamas, hanno dato vita a un governo di unità nazionale, ma a seguito dell’accordo Israele ha detto di voler sospendere i colloqui di pace con l’Autorità Nazionale Palestinese. I colloqui di pace erano iniziati circa un anno fa con l’aiuto degli Stati Uniti: erano state fissate diverse tappe e «un’intesa complessiva per porre fine al conflitto» doveva essere raggiunta entro lo scorso 29 aprile. Recentemente si stava anche negoziando un prolungamento dei colloqui.
Dopo gli incontri e i colloqui del Papa con Peres e Abu Mazen, i tre si sono trasferiti con il patriarca Bartolomeo I nell’area scelta per l’invocazione di pace, i Giardini Vaticani, considerati zona neutra perché priva di simboli religiosi. Qui erano presenti varie delegazioni composte in gran parte dai rappresentanti religiosi delle varie comunità di Palestina e Israele: dopo le letture e le invocazioni delle tre diverse fedi (prima quella ebraica, poi quella cristiana e infine quella musulmana) ciascuno è intervenuto e ha parlato pubblicamente. Bisogna «dire sì all’incontro e no allo scontro, sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza», ha detto Papa Francesco. Peres ha definito il Papa «un costruttore di ponti di fratellanza e di pace» e l’evento in Vaticano un «invito eccezionale» e una «commovente occasione». Abu Mazen, infine, ha sottolineato che «il popolo della Palestina desidera ardentemente una pace giusta, una vita degna e la libertà», e ha pregato che il futuro dei palestinesi sia «prospero e promettente, con libertà in uno stato sovrano e indipendente».
Infine, come gesto simbolico di pace, è stato piantato un ulivo nei Giardini.