Il nuovo servizio di Airbnb per condividere pranzi e cene
È attivo in prova a San Francisco, permette di offrire pasti in casa propria in cambio di una cifra concordata in anticipo
Airbnb è un servizio online che permette alle persone di affittare o subaffittare la propria casa anche solo per pochi giorni: viene spesso usato da turisti che vogliono risparmiare un po’ e pernottare in un posto meno “freddo” di una camera d’albergo. Ora, come ha riportato Reuters, Airbnb sta sperimentando un nuovo servizio che permette a chi si registra al sito di cucinare e servire cene a casa propria a chi ne faccia richiesta, facendo pagare una cifra pattuita in anticipo.
Per ora il servizio è attivo in prova solo a San Francisco, in California, ed è riservato a persone che hanno già usato Airbnb per affittare la loro casa; le cene vengono offerte per una cifra intorno ai 25 dollari, circa 18 euro, e i prezzi sono stabiliti da chi cucina. Non è ancora chiaro se il servizio verrà poi esteso ad altre città e se cambierà in qualche modo: Marissa Coughlin, portavoce della società, ha detto che “Airbnb sperimenta sempre nuovi modi per creare esperienze divertenti e arricchenti”, ma non ha aggiunto altro. Negli ultimi anni si è spesso parlato della possibile espansione di Airbnb in altri settori della cosiddetta sharing economy, l’economia della condivisione, come quello dei trasporti in città, settore occupato senza grossi rivali dal servizio Uber.
Offrire micro servizi di ristorazione domestica a sconosciuti non è un’idea nuova: negli ultimi anni sono nate diverse società che hanno applicato il modello di Airbnb alle cene – le più importanti sono Grouper e Feastly – e la cosa ha preso progressivamente piede soprattutto a San Francisco e New York. Probabilmente questa è la ragione per cui Airbnb sta sperimentando il servizio di condivisione dei pasti.
L’idea di mangiare a casa di sconosciuti, senza poter sapere in che condizioni il cibo è stato cucinato o quale sia la sua provenienza e trovandosi in compagnia di persone che non si conoscono può sembrare un po’ strana, tuttavia Buisnessweek ha ricordato che la stessa cosa veniva detta qualche anno fa a proposito dell’idea di affittare la casa a sconosciuti, pratica che è poi diventata molto popolare. E in fondo vale per moltissime cene improvvisate in ristoranti in cui ci si è imbattuti per caso.
Nonostante Airbnb abbia avuto negli anni qualche problema, dal vandalismo di alcuni ospiti alle proteste degli albergatori di diverse città, la società è attiva in 192 paesi (anche in Italia), ha gestito oltre 10 milioni di prenotazioni dal 2007 ed è stata recentemente valutata ben 10 miliardi di dollari. I guadagni di Airbnb derivano dalla percentuale che la società trattiene su ogni transazione che viene completata grazie al suo servizio, che comprende assicurazioni, garanzie per entrambe le parti in causa e un servizio di pulizia delle case.