Le vicende del Bari calcio, dall’inizio
Domenica giocherà un'inaspettata semifinale di andata dei playoff per la promozione in Serie A, dopo anni di complicate vicende societarie
Domenica 8 giugno il Bari F.C. 1908, la principale squadra di calcio della città di Bari, giocherà contro il Latina la partita di andata della semifinale dei playoff di Serie B, necessari per stabilire quale sarà la terza squadra a essere promossa in Serie A dopo le già qualificate Palermo ed Empoli. Il Bari è arrivato a giocarsi la promozione in Serie A perché ha ottenuto il settimo posto, all’ultima giornata di campionato e in modo piuttosto imprevisto, grazie alla concomitante sconfitta del Siena. Ha poi battuto 3-0 fuori casa il Crotone, sesto in classifica, nel primo turno secco dei playoff, e ora è in semifinale.
Per il Bari si tratta di un risultato sportivo per molti versi sorprendente non soltanto perché è arrivato all’ultima giornata, ma anche per via delle vicende piuttosto tumultuose che hanno interessato la società negli ultimi anni e nel corso di questa stagione. Di fatto la nuova società della squadra di calcio del Bari – F.C. Bari 1908 – è formalmente nata il 23 maggio scorso, dopo che l’ex arbitro Gianluca Paparesta ha comprato all’asta per 4,8 milioni di euro la precedente società, A.S. Bari, che aveva fatto richiesta di fallimento il 24 febbraio scorso. Paparesta è un ex arbitro di Serie A, noto principalmente perché nel 2006 ottenne una certa popolarità in seguito al suo coinvolgimento nel processo Calciopoli, che portò alla sua sospensione dall’AIA, l’Associazione Italiana degli Arbitri.
Nel corso degli ultimi mesi, a fronte delle difficoltà della società, i tifosi del Bari hanno seguito la squadra con grande entusiasmo, avviando anche una campagna molto ripresa sui media nazionali e sui social con l’hashtag #compratelabari (“la Bari” femminile, perché per lungo tempo la squadra fu chiamata così dai giornalisti italiani e ancora oggi dai tifosi). Il Bari ha anche ottenuto una convincente vittoria martedì 3 giugno in un campo piuttosto difficile come quello del Crotone. Repubblica ha riportato che per la partita contro il Latina quasi certamente sarà battuto il record stagionale di vendita dei biglietti per lo stadio San Nicola, e ha mostrato le fotografie e i filmati di centinaia di persone in fila per comprarli, alle quali gli stessi giocatori del Bari, interrompendo gli allenamenti, hanno servito la colazione offrendo brioche, crostate e bottiglie d’acqua.
La vicenda dell’acquisizione della società è stata accompagnata da un certo sollievo e da una generale approvazione. Paparesta – che lavorava al livello manageriale con il Bari fin dall’ottobre scorso – si è aggiudicato il titolo sportivo di una società storica, nata nel 1908 e con una lunga tradizione in Serie A: per 28 anni, dalla fine degli anni Settanta al 2011, è appartenuta ai due fratelli Antonio e Vincenzo Matarrese, una delle più note famiglie di imprenditori e dirigenti sportivi italiani, la cui gestione della società calcistica del Bari ha attraversato fasi alterne ma che in anni recenti aveva generato una più larga e diffusa insoddisfazione tra i tifosi.
Dopo aver progressivamente ceduto una parte del capitale sociale ad altri azionisti a partire dal 2008 – e dopo una stagione contraddistinta dalla promozione in Serie A nel 2008-2009 ma anche da una concomitante politica di vendita dei migliori giocatori per esigenze di bilancio – i Matarrese si dimisero dal Consiglio di Amministrazione a giugno del 2011, alla fine della stagione in cui il Bari retrocesse nuovamente in Serie B. La presidenza venne quindi ricoperta provvisoriamente dall’ex giocatore e dirigente sportivo Claudio Garzelli, che lasciò presto l’incarico di amministratore unico della società a Francesco Vinella, già responsabile amministrativo negli anni dei Matarrese.
Ma la nuova gestione interlocutoria non riuscì a far fronte alle pesanti perdite economiche della società, e la squadra fu anche penalizzata in classifica per due stagioni consecutivamente (nel 2011-2012 e nel 2012-2013) a causa di un ritardo nel pagamento degli stipendi ai giocatori e a causa di una vicenda legata al calcio scommesse in cui fu coinvolto anche il Bari.
Il Bari riuscì a concludere comunque entrambe le stagioni senza retrocedere in Lega Pro, piazzandosi a metà classifica nonostante le penalizzazioni (sei punti nella stagione 2011-2012, sette punti nella stagione seguente). Nella stagione 2013-2014, che si è conclusa con la qualificazione ai playoff, il punto più basso è stato raggiunto probabilmente alla fine di febbraio, quando il Cda del Bari ha dichiarato il fallimento a causa dell’impossibilità di risanare i debiti della società, che è quindi stata messa interamente all’asta, compreso il marchio, il titolo sportivo e la rosa dei giocatori.
Foto: in copertina i giocatori del Bari dopo la partita contro il Crotone, a Crotone, martedì 3 giugno; nel testo, Gianluca Paparesta, in campo alla fine della partita (Francesco Mazzitello/LaPresse)