Il sindaco di Venezia è stato arrestato
Giorgio Orsoni è coinvolto in un'inchiesta per corruzione, concussione e riciclaggio sugli appalti per il MOSE: è stato chiesto anche l'arresto di Giancarlo Galan, che è deputato
Giorgio Orsoni (PD), sindaco di Venezia eletto nel 2010 col centrosinistra, è stato arrestato durante un’inchiesta per corruzione, concussione e riciclaggio. Durante una conferenza stampa tenuta attorno alle 12 la procura di Venezia ha precisato che Orsoni, in particolare, è accusato esclusivamente di finanziamento illecito: Repubblica, in mattinata, aveva scritto che il reato contestato era «relativo alla sua campagna elettorale per le comunali del 2010». Secondo il Corriere della Sera, Orsoni avrebbe sottratto con un sistema di fatture false un somma vicina ai 400mila euro al Consorzio Venezia Nuova, un’associazione di imprese che detiene la concessione del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per costruire diverse strutture in città.
La procura ha disposto l’arresto di Orsoni durante le indagini su Giorgio Baita, ex amministratore delegato della società di costruzioni Mantovani, e su un presunto giro di tangenti negli appalti per la costruzione del MOSE, il controverso sistema di paratoie oggi in costruzione allo scopo di isolare la laguna di Venezia durante l’alta marea. Nella stessa conferenza stampa, la procura ha detto di non voler interferire con la costruzione del MOSE.
La procura ha disposto in totale l’arresto di 35 persone (i cui nomi si trovano qui), tra cui anche l’assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso (Forza Italia), e ha chiesto l’arresto di Giancarlo Galan, ex ministro, già presidente del Veneto e oggi deputato e dirigente di Forza Italia: a quest’ultimo, secondo l’accusa, veniva girato in alcuni conti esteri circa un milione di euro all’anno dai fondi previsti per la costruzione del MOSE. Galan si è difeso pubblicando una nota nel quale si dice «estraneo alle accuse». Altre cento persone, secondo l’agenzia ANSA, sarebbero invece indagate. Scrive Repubblica che fra esse ci sarebbe anche Mauro Milanese, ex consigliere dell’allora ministro dell’Economia di vari governi di centrodestra Giulio Tremonti, personaggio molto controverso e coinvolto in vari processi per corruzione e reati collegati. In tutto, sono stati sequestrati agli indagati circa 40 milioni di euro.
Gli avvocati di Orsoni hanno spiegato che la procura ha agito in modo «assurdo» e che considerano le accuse rivolte a Orsoni «poco credibili» perché «non compatibili con il suo ruolo ed il suo stile di vita». Il quotidiano La Nuova Venezia scrive che l’inchiesta è stata condotta dalla Guardia di Finanza ed è iniziata tre anni fa: secondo le accuse, Baita avrebbe sottratto diversi soldi destinati al MOSE e li avrebbe distribuiti in alcuni conti all’estero.
«Il denaro, secondo l’accusa, veniva portato da Claudia Minutillo, imprenditrice ed ex segretaria personale di Galan, a San Marino dove i soldi venivano riciclati da William Colombelli grazie alla propria azienda finanziaria Bmc. Le Fiamme gialle avevano scoperto che almeno 20 milioni di euro, così occultati, erano finiti in conti esteri d’oltre confine e che, probabilmente, erano indirizzati alla politica».
Lo scorso luglio 14 persone erano state arrestate per fatture false e appalti truccati, sempre legati al MOSE. Il sistema, composto in tutto da 78 paratoie, dovrebbe essere completato nel 2016. Il progetto al suo completamento dovrebbe costare 5 miliardi e mezzo di euro. Il primo test del sistema è avvenuto il 12 ottobre 2013.
Orsoni ha 67 anni ed è sindaco di Venezia dal 2010, quando sostituì Massimo Cacciari. È avvocato, e negli anni precedenti alla sua attuale carica è stato consigliere di amministrazione della Biennale di Venezia – dal 2000 al 2003 – e assessore al Patrimonio e ai rapporti istituzionali della stessa città, fra il 2000 e il 2005.
foto: AP Photo/Luigi Costantini