L’Algeria ai Mondiali
Diciassettesima puntata della guida del Post: una squadra che punta molto su alcuni giocatori reclutati dalle nazionali giovanili francesi
La nazionale di calcio dell’Algeria si è qualificata ai prossimi Mondiali vincendo lo spareggio contro il Burkina Faso nell’ultima fase di qualificazioni della confederazione africana. Per l’Algeria si tratta della quarta partecipazione a un Mondiale, la seconda consecutiva – ma in tutte le precedenti edizioni è stata sempre eliminata al primo turno: il risultato più notevole lo ottenne nel 1982, quando alla prima partita del girone batté clamorosamente la Germania Ovest 2-1. Concluse il girone a quattro punti ma non riuscì a qualificarsi a causa della peggiore differenza reti. Andò molto peggio nella scorsa edizione del Mondiale, nel 2010, quando fece un solo punto pareggiando con l’Inghilterra e perse le restanti partite contro Slovenia e Stati Uniti. Alla fine la squadra fu eliminata senza essere riuscita a segnare nemmeno un gol.
A questo giro l’Algeria è stata inserita nel gruppo H assieme a Russia, Corea del Sud e Belgio, ed è la squadra obiettivamente meno forte tra tutte e quattro: potrebbe forse giocarsi il terzo posto del girone con la Corea del Sud.
L’allenatore
È il bosniaco Vahid Halilhodzic, che prima di allenare l’Algeria aveva già una certa esperienza da allenatore di nazionali africane (quindi squadre in cui a volte le qualità dei singoli giocatori erano piuttosto buone ma mancava totalmente l’aspetto dell’organizzazione tattica in campo). Halilhodzic ha allenato tra la fine degli anni Novanta e i Duemila diverse squadre di club in Francia, mentre nel 2008 prese l’incarico di allenatore della Costa d’Avorio, con l’obiettivo di raggiungere la qualificazione al Mondiale del 2010 e di vincere la Coppa d’Africa. Riuscì a ottenere la qualificazione al Mondiale ma in Coppa d’Africa la Costa d’Avorio fu eliminata proprio dall’Algeria, e Halilhodzic fu esonerato a tre mesi dall’inizio del Mondiale.
(Vahid Halilhodzic, al termine della partita di ritorno dello spareggio per la qualificazione al Mondiale in Brasile, vinto dall’Algeria 1-0 contro il Burkina Faso, il 19 novembre 2013)
Per ragioni storiche di discendenze familiari, diversi giocatori della nazionale algerina hanno doppio passaporto, francese e algerino. Fin dall’inizio del suo incarico, Halilhodzic – avvalendosi dei criteri FIFA per le convocazioni in nazionale – ha puntato molto su una squadra composta prevalentemente da giocatori giovani, di cui molti reclutati proprio dalle nazionali giovanili francesi, dall’Under-16 all’Under-21: dal 2004 una nuova norma ha stabilito che i calciatori possono giocare per una nazione e poi in seguito scegliere di giocare per un’altra, purché esistano dei “chiari collegamenti” tra il giocatore e quell’altra nazione, e purché la scelta venga effettuata dal giocatore entro i 21 anni.
Un esempio di questa storia è rappresentato dal caso dei giovani centrocampisti Sofiane Feghouli e Yacine Brahimi – due tra i migliori della rosa dell’Algeria, entrambi nati e calcisticamente cresciuti in Francia che poi hanno scelto di giocare per l’Algeria. Un discorso simile vale però per molti altri che giocano nei campionati europei, tra cui Faouzi Ghoulam (Napoli) e Saphir Taïder (Inter). L’Algeria ha poi un’altra nazionale a parte – l’Algeria A’ – per disputare il Campionato delle Nazioni Africane, un torneo che esiste dal 2009 ed è riservato a squadre nazionali formate soltanto da calciatori che giocano nei campionati africani.
I più forti
Sofiane Feghouli
Ha 24 anni e gioca da 4 stagioni nel Valencia come ala destra, ma all’occorrenza anche da trequartista. Probabilmente è il giocatore tecnicamente più dotato dell’Algeria, quello coi piedi buoni: si era fatto notare nelle giovanili del Grenoble, fin dal 2006, e in Francia da alcuni era stato definito il “nuovo Zidane” (un altro che per via delle sue origini algerine avrebbe potuto giocare per l’Algeria, e invece niente). Nel 2008 – quando aveva 19 anni e già giocava nella Francia Under-21 – fu addirittura convocato nella nazionale francese maggiore per un’amichevole contro il Paraguay. Poi nel 2011 scelse di giocare per l’Algeria.
Feghouli è molto veloce e ha un passo molto lungo: solitamente tre dei suoi passi corrispondono a cinque o sei dell’avversario che lo marca. Ha un ottimo cross, cui riesce a dare grande potenza e precisione anche quando si trova in posizione sbilanciata. Forse gli manca il tiro, a voler trovare un punto debole. Nell’Algeria è comunque un giocatore fondamentale, e in parte lo è anche nel Valencia: in questa stagione ha giocato 45 partite, per intero o in parte, segnando in totale 7 gol e fornendo 10 assist ai compagni di squadra.
Yacine Brahimi
Ha 24 anni e gioca da due stagioni da trequartista titolare nel Granada. Prima, per diversi anni, aveva giocato in Francia, nel Rennes. È piccoletto di statura e non ha molta esperienza internazionale, ma è molto rapido e con buoni doti tecniche: soprattutto è bravo nei dribbling, a superare gli avversari negli spazi stretti e a far circolare palla a centrocampo. Ha iniziato a giocare a calcio da giovanissimo al Centre Technique National Fernand Sastre, a Clairefontaine-en-Yvelines (vicino Parigi), un centro francese noto per aver formato molti giovani calciatori promettenti e poi divenuti famosi, tra cui Nicolas Anelka e Thierry Henry. Dopo aver giocato a lungo per la nazionale francese nelle categorie minorili, l’anno scorso Brahimi ha deciso di accettare la proposta di giocare per l’Algeria: «È li che sono le mie radici, mio padre è nato lì e io sono molto orgoglioso di rappresentare la mia gente», ha detto Brahimi.
Nel campionato spagnolo, e per di più in una squadra come il Granada che qualità non ne ha molta, Brahimi è diventato abbastanza rapidamente un punto di riferimento per i compagni: in questa stagione ha giocato quasi tutte le partite e ha anche segnato tre gol. Oltre al suo discreto talento, probabilmente è stata propria la continuità che ha dimostrato in questa stagione a convincere Halilhodzic a convocarlo.
Madjid Bougherra
È il capitano, difensore centrale titolare, e il più “anziano” dell’Algeria: è uno dei pochi con esperienza in mezzo a calciatori molto giovani e quasi completamente inesperti in competizioni di questo livello. Bougherra gioca in una squadra del Qatar, il Lekhwiya (la stessa in cui gioca Vladimír Weiss, ex giocatore del Pescara). Ha giocato a lungo nel Glasgow Rangers, e prima ancora in squadre della seconda serie inglese. Se la difesa non è proprio il peggior reparto dell’Algeria, gran parte del merito è di Bougherra, peraltro autore del gol decisivo nella partita di ritorno contro il Burkina Faso, nello spareggio per la qualificazione al Mondiale giocato a novembre del 2013: fosse finita 0-0 sarebbe passato il Burkina Faso.
Islam Slimani
Ha 25 anni e gioca come punta centrale nello Sporting Lisbona. Non è un attaccante eccezionale, ma è lui il titolare dell’Algeria al centro dell’attacco, nel 4-3-3 schierato da Halilhodzic. È uno dei più alti giocatori della rosa (1 metro e 88) e può tornare utile per sfruttare di testa i cross di Feghouli. Nel girone di qualificazione è stato il capocannoniere dell’Algeria con cinque gol, che comunque non sono pochi considerando il livello della squadra e la difficoltà con cui solitamente costruisce azioni da gol. In questa stagione in Portogallo ne ha segnati 10 in 31 partite.
Tra gli altri giocatori dell’Algeria ce ne sono anche alcuni noti in Italia, come il terzino ventinovenne Djamel Mesbah, al Livorno in prestito dal Parma, e il ventiduenne centrocampista Saphir Taïder, dell’Inter. Nessuno dei due ha comunque giocato molte partite in questa stagione. Altri due giocatori algerini potenzialmente convocabili in nazionale e che militano nel campionato italiano sono l’attaccante ventiduenne Ishak Belfodil, al Livorno in prestito dall’Inter, e il trentenne centrocampista centrale Hassan Yebda, all’Udinese in prestito dal Granada.
Speranze
Realisticamente l’obiettivo della nazionale algerina è non finire ultima nel girone, e fare almeno un gol, per concludere il Mondiale meglio di come concluse l’edizione del 2010. L’avversario principale per il terzo posto sarà la Corea del Sud, che però è meglio organizzata e ha più esperienza nelle fasi eliminatorie. Russia e Belgio sono di un’altra categoria. Di buono l’Algeria ha sopratutto il centrocampo e i trequartisti, forse anche troppi per quel ruolo, ma non ha un mediano da sistemare davanti alla difesa che sia bravo sia in copertura che per iniziare le azioni. E invece servirebbe, perché la difesa dell’Algeria non è terribile, ma i giocatori che la formano sono piuttosto scarsi. L’Algeria ha anche qualche problema sui calci piazzati, dato che sei dei sette gol che ha subito nelle fasi di qualificazione sono arrivati proprio su calci da fermo o colpi di testa.
Foto: copertina (FAROUK BATICHE/AFP/Getty Images), Vahid Halilhodzic (AP Photo/ Anis Belghoul), Sofiane Feghouli (ALEXANDER JOE/AFP/Getty Images), Yacine Brahimi (FAROUK BATICHE/AFP/Getty Images), Madjid Bougherra (Ian Walton/Getty Images), Islam Slimani (PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/Getty Images)
Il Post pubblica un articolo al giorno dedicato a ciascuna delle squadre che parteciperanno ai Mondiali. L’archivio degli articoli precedenti di questa serie lo trovate qui.