Che lingua parlava Gesù?
Aramaico o ebraico? Il Papa ha corretto in pubblico il primo ministro israeliano Netanyahu, probabilmente avevano ragione entrambi
Lunedì 26 maggio, a Gerusalemme, nel corso dell’ultimo dei suoi tre giorni di visite in Medio Oriente, papa Francesco ha avuto con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu un incontro durante il quale Netanyahu è stato corretto – come riportato da diversi media – riguardo la lingua parlata da Gesù duemila anni fa. «Gesù ha vissuto qui, parlava ebraico», ha detto Netanyahu. «Aramaico», lo ha interrotto Francesco, e quindi Netanyahu ha precisato: «Parlava aramaico ma conosceva l’ebraico, perché leggeva le Scritture».
La lingua parlata da Gesù, ricorda Reuters, alimenta da tempo un lungo dibattito con connotazioni politiche, più che filologiche. Come noto, Gesù nacque a Betlemme, nella provincia romana della Giudea, che geograficamente corrispondeva alla parte meridionale dell’altopiano della Palestina, fra il Mar Morto e il Mar di Levante, e che oggi è in Cisgiordania. Poi è cresciuto a Nazaret e visse in Galilea, entrambe nella parte settentrionale di Israele, e quindi morì appunto a Gerusalemme, una città venerata da ebrei, cristiani e musulmani, e territorio politicamente conteso: i palestinesi a volte descrivono Gesù come un palestinese, opinione fortemente contestata dagli israeliani.
Riguardo questo episodio, Reuters ha parlato con un professore di linguistica, Ghil’ad Zuckermann, secondo il quale sia Netanyahu che il Papa hanno le loro ragioni: «Gesù parlava aramaico dalla nascita» – una delle lingue semitiche molto diffuse in Oriente fino all’espansione araba ma oggi parlata soltanto da piccole comunità ebraiche – «ma certamente conosceva anche l’ebraico perché era la lingua in vigore per i testi religiosi. Al tempo di Gesù l’ebraico era parlato dalle classi più povere, esattamente il genere di persone a cui si rivolgeva Gesù».