I bambini adottati in Congo sono in Italia
Erano stati presi regolarmente in adozione da 24 famiglie, ma la loro partenza era stata bloccata da mesi: un aereo del governo li ha portati in Italia - foto
Alle 10.30 circa di oggi, mercoledì 28 maggio, è atterrato a Ciampino l’aereo del governo italiano partito da Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo, con a bordo i 31 bambini congolesi già da tempo regolarmente adottati da 24 famiglie italiane e la cui partenza dal loro paese di origine era stata bloccata dallo scorso novembre. Ad accompagnarli, c’erano il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, il presidente della commissione adozioni internazionali Silvia Della Monica e due alti funzionari del ministero degli Esteri italiano.
Nel settembre del 2013, il Dipartimento per l’Emigrazione congolese (DGM) aveva comunicato che tutti i permessi di uscita ai bambini adottati erano stati temporaneamente sospesi, a causa di presunte irregolarità riscontrate nelle procedure di adozione da parte di alcuni paesi, tra i quali non compariva però l’Italia. Per questo l’ente aveva comunque autorizzato la partenza delle famiglie italiane arrivate in Congo a novembre e aveva compilato una lista con i nomi delle coppie autorizzate a portare con sé in Italia i figli adottivi. Le famiglie italiane erano partite, avevano incontrato i bambini e avevano consegnato alla DGM la documentazione necessaria per ottenere il visto di uscita, che però era stato loro negato ed erano rimaste a Kinshasa per più di un mese in attesa di un nulla osta dalle autorità congolesi.
Della questione si erano interessate l’allora ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge e quello degli Esteri Emma Bonino, incontrando l’ambasciatore del Congo, Albert Tshiseleka Felha. L’ex presidente del Consiglio Enrico Letta aveva inviato a Kinshasa una delegazione di funzionari con l’obiettivo di accelerare le procedure e aveva parlato con il primo ministro della Repubblica Democratica del Congo, Augustin Matata Ponyo Mapon. Oltre agli enti coinvolti nelle adozioni in Congo, dei 31 bambini si erano continuati ad interessare anche i nuovi ministri del governo Renzi e lo stesso presidente del Consiglio che aveva mantenuto su di sé la delega alle adozioni e che lo scorso 26 maggio aveva annunciato di aver autorizzato un aereo dell’Aeronautica italiana per portarli in Italia:
Ho appena dato il via libera: un aereo della Repubblica italiana parte per il Congo per riportare i bambini adottati bloccati da mesi #acasa
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 26 Maggio 2014