La mostra di Josef Albers a Londra
Designer, fotografo, tipografo, poeta e stampatore, fu tra i professori del Bauhaus ed è considerato tra i principali teorici dell'arte astratta
Fino al 4 giugno le Waddington Custot Galleries di Londra ospiteranno la mostra Josef Albers: Black and White, realizzata insieme al Josef and Anni Albers Foundation. La mostra del Regno Unito che esplora l’importanza del bianco e nero nelle opere di Albers (1888–1976), modernista tedesco naturalizzato americano, esponente e professore del Bauhaus considerato tra i più importanti teorici dell’astrattismo, che ha influenzato enormemente l’arte contemporanea e in particolare quella americana degli anni Cinquanta e Sessanta.
Albers iniziò a insegnare a Bottrop, la città in cui era nato, e nel 1920 entrò come studente del Bauhaus di Weimar, dove in pochi anni divenne professore. Quando la sede della scuola venne spostata a Dessau, si trasferì a sua volta: tenne molti corsi insieme a Paul Klee e iniziò a progettare mobili e altri pezzi di arredamento. Quando nel 1933 la scuola venne chiusa su pressione dei nazisti, Albers si trasferì negli Stati Uniti e si mise a insegnare arte al Black Mountain College, in North Carolina. Nel 1950 fu chiamato a dirigere il Dipartimento di design alla Yale University, contribuendo a espandere il programma di graphic design: vi rimase fino a 1958, quando andò in pensione.
Albers ha lavorato come designer, fotografo, tipografo, poeta, stampatore, e nel 1963 pubblicò Interaction of Color, un’importante teoria sui colori basata su anni di studi e sperimentazioni. Tra questi uno dei più famosi sono gli Omaggi al quadrato, una serie che Albers iniziò nel 1949 e che continuò per circa 25 anni studiando le interazioni cromatiche: ogni studio è composto da tre o quattro quadrati accostati o inseriti uno nell’altro. La mostra alle Waddington Custot Galleries ne espone quattro esempi, tutti in bianco, nero e grigio. A questi si aggiungono i primi disegni realizzati da Albers dal 1911 in poi, le costruzioni in vetro realizzate per il Bauhaus, i collage e molte fotografie di siti precolombiani scattate in Messico, dove visse un anno nel 1947.