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  • Domenica 25 maggio 2014

Il Costa Rica ai Mondiali

Dodicesima puntata della guida ai Mondiali: una nazionale che danno tutti praticamente per spacciata, (e si dice “il” o “la” Costa Rica?)

during the FIFA 2014 World Cup Qualifier at Estadio Nacional on September 6, 2013 in San Jose, Costa Rica.
during the FIFA 2014 World Cup Qualifier at Estadio Nacional on September 6, 2013 in San Jose, Costa Rica.

Il Costa Rica è unanimemente ritenuta la squadra meno forte del Girone D, quello con Italia, Inghilterra e Uruguay. Ai Mondiali in Brasile si è qualificato piazzandosi al secondo posto nel gruppo CONCAF (la confederazione calcistica di Nord America, Centroamerica e Caraibi, l’equivalente della UEFA in Europa), vinto dagli Stati Uniti. La prima volta che partecipò a un Mondiale fu nel 1990, quando riuscì ad arrivare addirittura agli ottavi e fu battuto dalla Cecoslovacchia 4-1 (all’epoca non era così male: ci giocava Hernán Medford, un attaccante che passò una stagione nel Foggia, nel 1992-1993). Il Costa Rica ottenne la qualificazione ai Mondiali anche nel 2002 e nel 2006, senza però riuscire a superare la fase a gironi, sebbene nel 2006 avesse sorpreso una parte dei commentatori per aver giocato una gran bella prima partita contro la Germania, persa poi per 4-2.

Fermi tutti: “la” Costa Rica o “il” Costa Rica?
Il genere corretto del nome proprio “Costa Rica” ha alimentato una breve ma animata discussione a cena tra i redattori del Post, la cui maggioranza ha sostenuto con convinzione che il genere corretto sia quello femminile, e quindi “la” Costa Rica (come “la” Costa d’Avorio, per esempio). La questione è un po’ più complessa: intanto non esiste una regola per il genere dei nomi propri geografici, ma piuttosto alcune consuetudini. Una rubrica sul Corriere della Sera dedicata ai dilemmi linguistici sosteneva nel 2006 che “il Costa Rica” fosse di uso più frequente, sebbene una ricerca su Google riveli oggi che le occorrenze di “la Costa Rica” sono molte di più di quelle di “il Costa Rica”.

Il dilemma si ripropone, e senza soluzioni unanimemente condivise, perché in quelle occorrenze rientra prevalentemente l’uso di “Costa Rica” inteso/a come nome proprio geografico, e non come nome della nazionale di calcio corrispondente. E qui torna utile un interessante intervento dell’Accademia della Crusca in merito ai nomi delle squadre di calcio, che riprendeva tempo fa alcuni studi secondo i quali, nel caso in cui la squadra porti lo stesso nome della città, per definire la squadra e non la città viene utilizzato il genere opposto: e quindi “la grande Torino” per intendere la città, “il grande Torino” per intendere la squadra (ma ci sono eccezioni anche a questa regola, come Roma, che è femminile in ogni caso). È lecito ipotizzare, applicando il discorso dei nomi delle squadre cittadine a quelli delle squadre nazionali, che la diffusione di “il Costa Rica” in ambito sportivo una qualche sua ragione ce l’abbia.

Insomma liberi tutti. Stavolta noi scriveremo “il Costa Rica” per intendere la squadra di calcio, “la Costa Rica” per intendere la Repubblica di Costa Rica.

Piuttosto, in quale parte del mondo si trova la Costa Rica?
La Costa Rica è uno di quegli Stati dell’America centrale – come l’Honduras, per esempio – che in tanti non saprebbero collocare esattamente sulla cartina geografica, pur sapendo che si trovano in quella parte lì di mondo. La costa occidentale della Costa Rica dà sull’Oceano Pacifico, e quella orientale sul mar dei Caraibi; a nord confina con il Nicaragua, a sud con Panamá. È una Repubblica presidenziale, e da pochi mesi il nuovo presidente è Luis Guillermo Solís, dopo quattro anni di governo di Laura Chinchilla Miranda.

L’allenatore
Jorge Luis Pinto ha 61 anni e una lunghissima esperienza da allenatore di squadre di club dell’America Centrale e del Sudamerica. Nel 2007 diventò allenatore della Colombia, suo paese di origine, ma non riuscì a ottenere la qualificazione al Mondiale in Sudafrica. Allena il Costa Rica dal 2011, dopo averlo già allenato durante la Coppa America nel 2004, quando il Costa Rica fu eliminato ai quarti proprio dalla Colombia. La tattica di Pinto in competizioni internazionali del genere, e cioè contro squadre mediamente molto più forti del Costa Rica, è quella di schierare moltissimi giocatori davanti alla difesa a 3 cercando di creare gioco perlopiù in contropiede (una specie di 3-6-1). A volte funziona: nella partita delle fasi di qualificazione contro gli Stati Uniti, a settembre, riuscirono a segnare addirittura tre gol e subirne soltanto uno.

I giocatori meno scarsi
Bryan Ruiz
FBL-WC2014-QUALIFIERS-CRC-MEX
Ha 28 anni e gioca da poco nel PSV Eindhoven, in prestito dal Fulham: è un attaccante di 1 metro e 88, bravo a tenere palla e a inserirsi nelle difese impreparate, e può giocare anche da esterno di attacco. Non è un fenomeno ma di fatto è uno degli unici due attaccanti bravi del Costa Rica. In questa stagione ha segnato 7 gol in 40 partite, tra quelle giocate in Olanda e quelle giocate in Inghilterra. L’altro attaccante bravo è il 32enne Álvaro Saborío, che gioca negli Stati Uniti (con il Real Salt Lake) ed è il giocatore in attività che ha segnato più gol (31) con la maglia del Costa Rica.

Keylor Navas
United States v Costa Rica - FIFA 2014 World Cup Qualifier
Buona parte dei meriti del Costa Rica, quando riesce a non prendere valanghe di gol, sono soprattutto del portiere. Ha 27 anni e gioca in Spagna, con il Levante, una squadra di metà classifica bruttissima da veder giocare – perché segna molto raramente – ma che sarebbe clamorosamente quinta in classifica se considerassimo quella delle squadre che hanno subito meno gol. In questa stagione Navas ha preso “soltanto” 39 gol in 37 partite, che non sono molti se si considera il livello della squadra per cui gioca e della difesa che ha davanti a proteggerlo. Tant’è che circolano voci su un suo possibile trasferimento verso una squadra più forte e più nota, dato che diverse sarebbero interessate al suo acquisto.

Speranze
Praticamente nessuna. Il punto di forza del Costa Rica, a volerne trovare uno, è che la presenza di molti giocatori davanti alla difesa tende a innervosire gli avversari, che faticano a trovare gli spazi per arrivare al tiro in porta. Ma è questione di tempo, e il gol prima o poi lo prende; inoltre, quando subisce un gol all’inizio delle partite, il Costa Rica tende anche a perdere la concentrazione e a concedere agli avversari nuove occasioni da gol senza dimostrarsi particolarmente efficace in fase di attacco.

credits: copertina (Kevin C. Cox/Getty Images), prima foto (EZEQUIEL BECERRA/AFP/Getty Images), seconda foto (Kevin C. Cox/Getty Images)

Il Post pubblica un articolo al giorno dedicato a ciascuna delle squadre che parteciperanno ai Mondiali. L’archivio degli articoli precedenti di questa serie lo trovate qui.