Perché oggi non ci sono i giornali
Tutte le principali testate nazionali sono state fermate dallo sciopero dei poligrafici (che non sono soltanto i tipografi)
Venerdì 23 maggio tutti i principali quotidiani nazionali non sono usciti in edicola a causa di uno sciopero dei lavoratori grafici e poligrafici, categoria in cui sono compresi i tipografi e altri dipendenti non giornalisti di solito con incarichi amministrativi. Lo sciopero è stato organizzato giovedì 22 maggio e non è stato quindi possibile mettere insieme i giornali per il giorno seguente, cioè oggi. Nella giornata di giovedì c’è stato anche qualche rallentamento nell’aggiornamento delle versioni online di alcuni dei quotidiani interessati.
I poligrafici hanno scioperato per protestare contro gli ultimi governi del paese, accusati di non essersi occupati dei cosiddetti “esodati” nel settore dell’editoria dopo la riforma Fornero del 2012 sulle pensioni, in generale della cosiddetta armonizzazione delle norme sulle pensioni dei poligrafici rispetto a quelle di altre categorie professionali. Nel comunicato congiunto diffuso da SIC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL, viene ricordato che l’attuale ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, non ha mai convocato i sindacati della categoria nonostante le numerose richieste degli ultimi mesi.
Spiega il comunicato:
Insieme alle parti datoriali, avevamo sostenuto, nel corso delle audizioni di Camera e Senato già nel 2013, la necessità di procedere con gradualità e senza retroattività nell’applicazione del regolamento dell’armonizzazione, per evitare di infliggere l’ennesimo durissimo colpo ai lavoratori del settore poligrafico e grafico editoriale.
Il Ministro successivo, Giovannini, dopo aver in prima battuta ignorato i pareri delle Commissioni di Camera e Senato che andavano nella stessa direzione e a seguito della proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori, aveva convocato le parti per un confronto in cui definire le modalità con cui risolvere le anomalie generate dall’entrata in vigore del regolamento stesso. Confronto che aveva individuato soluzioni percorribili per evitare ulteriori eserciti di esodati.
I lavoratori hanno risposto responsabilmente congelando scioperi e manifestazioni, ma è mancata l’autorizzazione del Ministero a quelle soluzioni scelte per gestire la situazione. Da quel momento i rapporti con il Ministero del Lavoro si sono bruscamente interrotti, anche a causa del cambio di Governo.