La vita e la morte di Bonnie e Clyde
La storia della leggendaria coppia di criminali e innamorati americani, che furono uccisi dall'FBI ottant'anni fa
Il 23 maggio di ottant’anni fa l’auto su cui si trovavano Bonnie Parker e Clyde Barrow, i due criminali che passarono alla storia semplicemente come Bonnie & Clyde, fu colpita da una raffica di proiettili su una strada della Louisiana, vicino a Bienville, durante un’imboscata della polizia (qui l’articolo del New York Times di quel giorno sulla loro morte). L’auto, una Ford, era stata rubata un mese prima in Kansas.
La popolarità di Bonnie e Clyde, gli anni della loro fuga e la Ford su cui vennero uccisi – che è ora esposta al Whiskey Pete Casino, in Nevada – divennero una leggenda già negli anni Trenta: non tanto per i crimini commessi dai due, molti dei quali si rivelarono falsi, così come vari dettagli raccontati dai giornali dell’epoca su di loro (la promiscuità sessuale tra Bonnie e i componenti della banda, mai confermata, fu una di queste, o il fatto che la donna fosse descritta come una sanguinaria assassina, mentre pare non impugnò mai un’arma per uccidere qualcuno), bensì perché sembravano amarsi “nel bene e nel male”, sembravano intoccabili e furono gli obiettivi di una delle “cacce all’uomo” più spettacolari della storia americana.
Bonnie Parker
Bonnie Parker era nata nel 1910, seconda di tre figli, a Rowena in Texas. Dopo la morte del padre la famiglia si trasferì a Dallas. Nonostante le condizioni economiche piuttosto precarie, si iscrisse al liceo. A 16 anni lasciò però la scuola e si sposò: dopo tre anni si separò anche se non divorziò mai da suo marito (il giorno della morte Bonnie indossava ancora la fede nuziale). Roy Thorton, il marito, verrà arrestato per furto con scasso e morirà nel 1937 durante un tentativo di evasione dal carcere. Bonnie Parker, dopo la separazione, continuò a vivere con la madre e a fare la cameriera in un locale di Dallas. Teneva un diario in cui parlava della sua solitudine, dell’insoddisfazione e della noia di una vita trascorsa in una piccola città di provincia.
Clyde Barrow
Clyde Barrow era nato nel marzo del 1909 a Telico, un sobborgo di Ellis County, quinto di otto figli di una famiglia di agricoltori. Alla fine degli anni Venti iniziò la sua attività criminale: prese un’auto a noleggio senza restituirla (era descritto come un grandissimo appassionato di macchine), venne coinvolto con il fratello in un furto di tacchini e iniziò poi a vivere scassinando casseforti, rubando automobili e rapinando negozi. Venne arrestato più volte e in molti sostennero che fu il carcere a rafforzare le sue tendenze criminali.
Bonnie & Clyde
La versione più verosimile del primo incontro tra Bonnie e Clyde gira attorno alla casa di un’amica comune, nel 1930: Bonnie stava assistendo l’amica che aveva un braccio rotto, Clyde andò a farle visita. I due si piacquero e si innamorarono: qualche tempo dopo lei lo aiutò ad evadere dalla prigione dove nel frattempo Clyde era stato rinchiuso per un furto con scasso, passandogli un’arma durante una visita. La loro fuga iniziò più tardi, nell’aprile del 1932. Bonnie venne arrestata per tre mesi come complice nel furto di un’auto; Clyde venne accusato dell’omicidio di John Bucher, il proprietario di un negozio di Hillisboro, Texas, dove con la sua banda aveva organizzato una rapina. Clyde sostenne sempre di essere innocente, di non essere mai entrato nel negozio e di essere semplicemente l’autista che aspettava in macchina i complici. Ma la moglie di Bucher lo riconobbe sulle foto segnaletiche e lo indicò come responsabile dell’omicidio. Di fronte alla scelta del carcere a vita o della fuga, Clyde scelse la seconda e Bonnie lo seguì.
A quella fuga nel tempo si unirono altri criminali e complici: Ray Hamilton, W.D. Jones e nel 1933, Buck, il fratello di Clyde, e sua moglie Blanche (Buck verrà colpito quello stesso anno alla testa da due proiettili durante una sparatoria in Iowa, e morirà sei giorni dopo in ospedale). Nel giro di due anni la banda commise molte rapine, furti e rapimenti. Ci furono anche degli omicidi, tredici in totale. Per confondere le loro tracce Bonnie e Clyde cambiavano targa, rubandola da altre automobili.
La polizia arrivò spesso vicina ad arrestarli, ma molte volte loro riuscirono a fuggire. Nel 1933, durante una retata nell’appartamento in cui erano nascosti a Joplin, nel Missouri, gli agenti trovarono armi, una poesia scritta a mano da Bonnie, e diversi rotoli di pellicola non ancora sviluppati: le foto finirono sulle prime pagine dei giornali dell’epoca contribuendo ad aumentare la popolarità della coppia e la loro fama di invulnerabilità. Il 10 giugno del 1933, vicino a Wellington, in Texas, l’auto su cui si trovavano Bonnie e Clyde ebbe un incidente e si capovolse in un burrone: a causa di un incendio o a causa del liquido contenuto nella batteria della macchina (le fonti non sono concordi) Bonnie Parker riportò gravi ustioni, a causa delle quali non recuperò più l’uso della gamba destra.
Il 23 maggio del 1934
Nel frattempo l’FBI aveva creato una squadra speciale per catturare Bonnie e Clyde. Il 16 gennaio del 1934 Clyde fece evadere alcuni suoi compagni dalla prigione di Eastam: tra loro c’era anche Henry Methvin, che decise però di collaborare con la polizia. Il 23 maggio del 1934, nascosti lungo una piccola strada della Louisiana, Methvin e i poliziotti attesero la macchina su cui si trovavano Bonnie e Clyde: usarono come esca il furgone del padre di Methvin abbandonandolo lungo una strada, Clyde lo riconobbe e rallentò. I poliziotti iniziarono a sparare sui due e li uccisero. Dentro la macchina vennero ritrovate tantissime targhe, armi e più di 3 mila proiettili: lei aveva 23 anni, lui 25. Bonnie e Clyde furono seppelliti a Dallas, ma non uno accanto all’altro perché le famiglie si opposero. Clyde nel Western Heights Cemetery e Bonnie nel Crown Hill Memorial Park. Sulla sua lapide venne inciso il verso di una sua poesia:
«Come i fiori sono resi più profumati / dalla luce del sole e la rugiada / così questo vecchio mondo è più splendente / Grazie all’esistenza di persone come te»
La leggenda
La fuga e la storia d’amore fra Bonnie e Clyde fu raccontata già nel gennaio del 1937 dal film Sono innocente, diretto da Fritz Lang con Henry Fonda e Sylvia Sidney, nel quale la fuga finale dei due coniugi è ispirata a quella di Bonnie e Clyde. Nel 1967 uscì invece Gangster Story di Arthur Penn, che ottenne molte nomination all’Oscar e ne vinse due (miglior attrice non protagonista e miglior fotografia). Ma vi furono musical, spettacoli teatrali, libri e canzoni dedicati alla coppia: tra queste, negli anni Sessanta, The Ballad of Bonnie & Clyde di Georgie Fame e Bonnie & Clyde scritta da Serge Gainsbourg e cantata con Brigitte Bardot.
Foto: Bonnie Parker e William Jones in una foto scattata tra il 1932 e il 1934 (STF/AFP/Getty Images)