I topi corrono nella ruota semplicemente perché gli piace un sacco
E non sempre perché stare sempre in una gabbia li fa diventare nevrotici, dice una nuova ricerca
Johanna H. Meijer è una ricercatrice dell’Università di Leida nei Paesi Bassi e ha da poco pubblicato uno studio in cui si spiega che alcuni animali di piccola taglia, a partire dai topi, usano le ruote nelle loro gabbiette perché gli piace farlo e non necessariamente perché sviluppano qualche nevrosi dovuta al fatto di trovarsi in cattività, come si crede. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Procceedings of the Royal Society B e, a quanto pare, è la prima ad avere approfondito il rapporto di topi, ranocchie, lumache e topiragno con le ruote montate nelle gabbie per dare la possibilità agli animali di muoversi in uno spazio relativamente ristretto.
Insieme al suo collega Yuri Robbers, Meijer ha piazzato alcune ruote all’aperto sorvegliate da alcune videocamere dotate di sensori di movimento, che iniziavano a filmare solo quando qualcosa passava davanti ai loro obiettivi. L’esperimento è andato avanti per alcuni anni e ha permesso di raccogliere circa 12mila clip, che sono state analizzate con pazienza dai due ricercatori. Diversi video mostravano topi che correvano per minuti nella ruota, si fermavano per riposarsi e poi tornavano a correre al suo interno, nonostante fossero liberi di andarsene e non fossero costretti in uno spazio ristretto come una gabbia. Per il loro esperimento, Mejer e Robbers hanno protetto le ruote con reti grandi a sufficienza per permettere il passaggio ai soli animali di piccola taglia, in modo che predatori più grandi non potessero disturbare la loro corsa o minacciarli.
Meijer è specializzata nello studio dei cicli fisiologici del cervello e negli anni ha eseguito diversi esperimenti in laboratorio utilizzando i topi. Tempo fa si ricordò di una lettera scritta da Konrad Lorenz, lo zoologo considerato il fondatore della moderna etologia (lo studio del comportamento animale), in cui si faceva cenno ad alcuni topi scappati da una gabbia e successivamente tornati indietro autonomamente per continuare a giocare con la ruota al suo interno. Ma Lorenz aveva relegato il racconto dell’episodio in una sola frase, ha spiegato Meijer al New York Times, senza dare ulteriori dettagli sul particolare comportamento osservato.
I topi non sono stati gli unici a farsi un giro sulle ruote. Nelle registrazioni effettuate con le telecamere automatiche si vedono altri animali che utilizzano il sistema, rane comprese. Ma nessuna specie ha dimostrato lo stesso interesse mostrato dai topi di campagna. Nell’88 per cento dei casi gli animali a fare muovere la ruota sono stati topolini di campagna, che sono rimasti all’interno del meccanismo per tempi variabili tra uno e 18 minuti.
Osservando i video, i ricercatori hanno notato che in molti casi gli animali hanno iniziato a usare la ruota non intenzionalmente, ma semplicemente perché ci sono finiti dentro mentre esploravano l’ambiente. Altri, dopo averla sperimentata, sono usciti e poi rientrati per fare un altro giro. Non è ancora del tutto chiaro perché questi animali abbiano utilizzato a quanto pare intenzionalmente la ruota. L’ipotesi è che il fatto di farla girare costituisca per loro una sorta di ricompensa, che asseconda la propensione di buona parte degli animali a essere attivi e muoversi di frequente. I ricercatori ricordano comunque che, come per gli esseri umani, ogni topo è una storia a parte: ci sono quelli iperattivi, quelli più pigri, quelli con gli acciacchi e quelli che preferiscono fare altro.
Con la loro ricerca, Meijer e Robbers hanno dimostrato che in alcune condizioni topi e altri animali di piccola taglia usano volontariamente il gioco della ruota, ma questo non esclude completamente che il suo utilizzo nel caso di animali tenuti in cattività sia dovuto a un comportamento volontario. È possibile che i topi che vivono sempre in gabbia sviluppino nevrosi che li portano ad avere tic e comportamenti ripetitivi, corsa nella ruota compresa.