Il ministro dell’Interno britannico ha strigliato la polizia
Theresa May, conservatrice, ha accusato gli agenti per i frequenti abusi (invitando a smetterla con la retorica delle "mele marce")
Theresa May, il ministro dell’Interno del governo conservatore britannico, ha pronunciato un discorso molto critico con la polizia durante il convegno annuale della Police Federation, il sindacato degli agenti di polizia di Inghilterra e Galles. Le questioni che ha toccato Theresa May sono diverse e distinte: da una parte ha detto che il governo smetterà di finanziare il sindacato e interverrà per ridurne il potere se i suoi membri non lo faranno da soli, dall’altro ha citato una serie di famosi casi di cattiva condotta e abuso di potere da parte della polizia, definendo necessaria una riforma più ampia delle forze dell’ordine. Il discorso, duro anche nei toni, non è stato accolto in modo favorevole dal pubblico di poliziotti presenti al convegno: Theresa May, ha raccontato il Guardian, è salita sul palco accolta da tiepidi applausi e ne è scesa nel silenzio generale della sala.
Le critiche alla polizia
La parte più sorprendente e inaspettata del discorso di Theresa May è stata quella in cui, davanti a una platea composta esclusivamente da agenti di polizia, ha elencato una serie di gravi e noti casi di cattiva condotta e abuso di potere che hanno riguardato la polizia inglese negli ultimi anni, sottolineando come questi abbiano fatto crollare la fiducia dei cittadini nelle forze dell’ordine. Secondo un sondaggio citato da May, circa un terzo della popolazione britannica e oltre la metà dei cittadini neri non si fida della polizia: il ministro ha definito la situazione “insostenibile”.
May ha citato l’omicidio di Stephen Lawrence (per le cui lente e imprecise indagini la polizia fu accusata di razzismo), il famoso caso Plebgate (quello del poliziotto che fece dimettere un ministro accusandolo di averlo chiamato “fottuto plebeo”, ma che si era inventato tutto), la storia – emersa dopo lo scandalo News of The World – delle informazioni che la polizia passava ai tabloid inglese in cambio di articoli favorevoli e l’omicidio di Ian Tomlinson, che fu ucciso da un agente di polizia nel 2009 durante le proteste per il G20. In tutti questi casi, e in molti altri, la reazione della polizia è stata definire i colpevoli “casi isolati”, ma Theresa May ha detto chiaramente di pensare che i problemi della polizia riguardino una significativa minoranza dei suoi agenti e che non si può più usare la retorica delle “poche mele marce”.
«Se c’è qualcuno in questa sala che ha qualche dubbio sul fatto che il nostro modello di gestione delle forze dell’ordine non stia in piedi; se c’è qualcuno che sottostima i danni che i recenti eventi e le rivelazioni hanno causato al rapporto tra le persone e la polizia; se c’è qualcuno che mette in dubbio la necessità di cambiare la polizia, io sono qui per dirvi che è tempo di aprire gli occhi e affrontare la realtà»
La questione del sindacato
La seconda questione affrontata da Theresa May nel suo discorso è stata l’organizzazione della Police Federation, che è un sindacato atipico: i suoi dirigenti sono eletti dagli iscritti ma – per evitare che potesse confrontarsi frontalmente con lo Stato e indire scioperi che sarebbero stati molto delicati da gestire – nel 1919 fu fondato dal Parlamento, al quale tuttora risponde e dal quale riceve dei finanziamenti. May ha promesso che taglierà i finanziamenti pubblici al sindacato (l’equivalente di circa 235.000 euro all’anno) visto che una recente indagine ha mostrato che il sindacato disponeva di circa 30 milioni di sterline (circa 37 milioni di euro) distribuiti in diversi conti “secondari”, e ha definito inaccettabile che il sindacato continui a usufruire di finanziamenti pubblici quando possiede così ingenti riserve di denaro. Il ministro ha anche minacciato di eliminare la norma per cui ogni poliziotto entra automaticamente a far parte del sindacato e quella che obbliga gli agenti di polizia a versare una quota annuale al sindacato.
Entrambi i cambiamenti avrebbero l’effetto di indebolire sostanziosamente il sindacato di polizia, che per anni ha goduto di grande influenza nella politica inglese, e il discorso di Theresa May segna un deciso cambio di tattica nelle relazioni tra il governo, il partito conservatore e le forze dell’ordine. Come ha detto May: «Il sindacato è stato creato dal Parlamento e il Parlamento può riformarlo. Se non cambierete da soli, saremo noi a imporre il cambiamento». Poche ore dopo il discorso di May l’assemblea della Police Federation ha approvato un pacchetto di 32 riforme, la votazione era però in agenda già prima dell’intervento del ministro.