L’attacco a un checkpoint nell’Ucraina orientale
Sono morti 11 soldati ucraini, ha detto l'agenzia di stampa AP: secondo il governo di Kiev i responsabili sono i separatisti filorussi
Nella notte tra mercoledì 21 e giovedì 22 almeno undici soldati ucraini sono stati uccisi a un checkpoint di Volnovakha, nella regione orientale ucraina di Donetsk, in un attacco che il governo ha attribuito ai separatisti filo-russi. Associated Press ha scritto di avere contato undici morti sul luogo dell’attacco, mentre il sito filo-governativo russo LifeNews ha parlato di 15 soldati uccisi e 35 feriti. Il ministro della Difesa ucraino ha detto che l’attacco è stato compiuto dai “terroristi” – il termine che il governo di Kiev usa da diverse settimane per indicare i separatisti che hanno preso il controllo di diverse città orientali.
Domenica 25 maggio in Ucraina si terranno le elezioni presidenziali, anticipate di un anno in seguito ai fatti dello scorso inverno, che hanno portato alla fine della presidenza di Viktor Yanukovych. I candidati sono 21 e sette di questi sono stati indicati dai principali partiti politici del paese. Tra questi c’è Yulia Tymoshenko, leader dell’Unione di Tutti gli Ucraini “Patria” e primo ministro dell’Ucraina tra il 2007 e il 2010. Tymoshenko è stata protagonista di un lungo e controverso caso giudiziario per malversazione di fondi pubblici legati a un contratto stretto con Gazprom, la grande compagnia russa del gas naturale, ritenuto troppo costoso per il paese. È uscita di prigione a febbraio di quest’anno, nei giorni che hanno portato alla fine della presidenza Yanukovych. Secondo gli ultimi sondaggi il favorito è Petro Poroshenko, importante uomo d’affari ed ex ministro degli Esteri (2009-2010) e dello Sviluppo Economico (2012).