La Costa d’Avorio ai Mondiali
Nona puntata della guida ai Mondiali: una squadra africana molto forte fisicamente, e con almeno quattro fuoriclasse (non più giovanissimi) tra cui Gervinho
La nazionale di calcio della Costa d’Avorio si è qualificata ai prossimi Mondiali per la terza volta consecutiva (che è anche la terza volta della sua storia). Ha dominato il proprio girone di qualificazione – qui abbiamo spiegato come funzionano quelli organizzati dalla CAF, la confederazione di calcio africana – e ha vinto lo spareggio contro il Senegal, vincendo 3-1 all’andata e pareggiando 1-1 al ritorno. È una buona squadra, con quattro giocatori decisamente sopra la media e un contorno di buoni giocatori (praticamente gli stessi che arrivarono secondi in Coppa d’Africa, due anni fa, quando non persero nemmeno una partita ma furono battuti in finale, ai rigori, dallo Zambia). È stata sorteggiata nel girone C, quello dall’esito probabilmente meno scontato: ci sono dentro anche Giappone, Colombia e Grecia.
Ok. E dov’è, la Costa d’Avorio?
Nella parte più esterna del golfo di Guinea, nella zona centrale dell’Africa. Confina a ovest con la Liberia e la Guinea, a nord con il Mali e il Burkina Faso e a est con il Ghana. Ci abitano poco meno di 20 milioni di persone, la capitale è Yamoussoukro e la lingua ufficiale è il francese (è stata una colonia della Francia fino al 1960).
Il calcio in Costa d’Avorio
Il campionato di calcio della Costa d’Avorio si chiama Ligue 1 (come quello francese) ed è stato fondato nello stesso anno dell’indipendenza dalla Francia, nel 1960. Partecipano 14 squadre e quella più vincente è il Mimosas (ha vinto 24 scudetti, sette più della seconda più titolata, l’Africa Sports): il Mimosas fu fondato nel 1948 e in questa squadra, negli anni, sono cresciuti molti giocatori dell’attuale nazionale (fra i quali Yaya Touré, Gervinho e Salomon Kalou). Dei 28 giocatori pre-convocati dall’allenatore Sabri Lamouchi, soltanto due giocano nella Ligue 1 ivoriana: Badra Ali Sangaré e Sylvain Gbohouo, entrambi portieri di riserva.
Quali sono i giocatori forti?
Gervais Yao Kouassi (“Gervinho”)
Ha 27 anni ed è una punta esterna. Ha saputo rendersi utilissimo nella Roma di quest’anno, che lo ha comprato in estate dopo due stagioni piuttosto deludenti all’Arsenal: nei due anni precedenti, aveva giocato due ottimi stagioni in Francia, con il Lille allenato dall’attuale allenatore della Roma Rudi Garcia (aveva segnato 36 gol in 93 partite). Era arrivato in Italia circondato da grande scetticismo, a causa della sua fama di giocatore distratto e in generale poco “concreto” – soprattutto davanti alla porta. A stagione conclusa, è stato uno dei calciatori più imprevedibili e divertenti da vedere di tutto il campionato: in parte grazie al ruolo nel quale ha giocato quasi tutta la stagione – punta esterna, il suo preferito – e in parte grazie al lavoro “motivazionale” di Garcia, ha saputo ridurre di molto i momenti di distrazione e segnare anche qualche gol (12 in 37 partite).
Didier Drogba
Ha 36 anni ed è uno dei giocatori più esperti non soltanto della Costa d’Avorio ma di tutto il calcio europeo, avendo giocato in diverse squadre e campionati importanti (Francia e Inghilterra). Attualmente Drogba – che è una punta centrale – gioca nel Galatasaray insieme ad altri calciatori famosi, ma non più giovanissimi, che hanno giocato nei campionati più importanti d’Europa (Wesley Sneijder, per esempio). Il periodo migliore della sua carriera, secondo diversi commentatori, Drogba lo ha trascorso in buona parte nel Chelsea, dal 2004 al 2012: per almeno un paio di anni, in quel periodo lì, è stato considerato uno dei cinque attaccanti più forti del mondo. I suoi punti di forza sono sempre stati la grande concretezza sotto porta e la forza fisica, e rimane tuttora un attaccante da 14-15 gol a stagione. Uno dei suoi compagni di squadra al Galatasaray, Emmanuel Eboué, è un suo connazionale ma a questo giro non è stato convocato dall’allenatore Sabri Lamouchi.
Yaya Touré
Anche Touré è un giocatore esperto, nel senso che gioca in Europa da tempo e nel senso che non è giovanissimo: ha 31 anni, fa il centrocampista – solitamente in posizione arretrata – nel Manchester City, ed è indubbiamente uno dei migliori giocatori della Premier League, sia per bravura che per costanza. In questa stagione trionfale del City – che ha vinto il campionato e la coppa di Lega inglese – Touré ha giocato quasi tutte le partite e, tra tutte le competizioni, ha segnato 24 gol: è stato il terzo migliore marcatore della Premier, dopo Suarez e Sturridge, che per un giocatore nel suo ruolo è un fatto notevole.
Di Yaya Touré si può dire lo stesso che degli altri fuoriclasse della Costa d’Avorio, e cioè che al talento e alla tecnica unisce notevoli resistenza e forza fisica. Dal 2007 al 2010 ha giocato nel Barcellona. Negli ultimi giorni si è molto parlato di lui riguardo ad alcune lamentele espresse dal suo procuratore: Touré ritiene di essere stato trascurato dal Manchester City, a cominciare dai mancati auguri per il suo compleanno da parte della società (una storia piuttosto bizzarra, molto ripresa dai media inglesi).
Kolo Touré
È il fratello maggiore di Yaya, ha 33 anni e gioca da difensore nel Liverpool, che insieme al Manchester City è stata una delle due squadre migliori di tutto il campionato (il Liverpool è arrivato al secondo posto in classifica, ma dopo essere stato in testa per diverse giornate). In questa stagione Touré non è stato impiegato con continuità – ha giocato soltanto 20 partite, e non tutte per intero – ma è comunque considerato uno dei difensori con più esperienza nel campionato inglese, se si pensa che ha giocato nell’Arsenal (anche da capitano) per otto anni, dal 2001 al 2009, e nel Manchester City dal 2009 al 2013. A marzo del 2011 fu sospeso per 6 mesi dopo essere stato trovato positivo a un test antidoping, e nel 2013 passò al Liverpool quando il City non rinnovò il suo contratto.
L’allenatore
Dal 28 maggio 2012 la nazionale della Costa d’Avorio è allenata dall’ex giocatore francese di origini tunisine Sabri Lamouchi. Lamouchi, nella sua carriera di giocatore, è stato intelligente centrocampista centrale – fra gli altri – di Monaco, Olympique Marsiglia, Inter e Parma fra gli anni Novanta e i primi Duemila. Prima dell’incarico attuale, non aveva avuto nessuna esperienza da allenatore. Da quando allena la nazionale della Costa d’Avorio ha ottenuto due sole sconfitte in più di due anni.
Che speranze hanno?
L’ottima stagione disputata da Gervinho e la continuità dimostrata da Drogba anche nel campionato turco hanno accresciuto le aspettative intorno alla nazionale della Costa d’Avorio, che rimane una squadra molto forte, probabilmente la migliore delle africane, ma con ancora qualche punto debole in difesa – nelle qualificazioni ha subito cinque gol, tra cui due dalla modesta Tanzania – e nell’organizzazione tattica, sebbene Lamouchi abbia cercato di dare un po’ di equilibrio in più alla formazione (sostanzialmente un 4-2-3-1, con Gervinho, Yaya Tourè e Kalou dietro a Drogba).
Il fatto che sia in un girone non troppo difficile, però molto equilibrato, potrebbe rivelarsi un vantaggio ma anche un rischio, perché è peggio che avere un girone con una squadra fortissima e due scarse: se dovesse capitare una giornata storta nella fase a gironi, la Costa d’Avorio potrebbe poi non essere così certa di finire davanti a due squadre tra Giappone, Colombia e Grecia.
credits: copertina (AP Photo/Abdeljalil Bounhar), prima foto (ISSOUF SANOGO/AFP/Getty Images), seconda foto (FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images), terza foto (Lefty Shivambu / Gallo Images), quarta foto (Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)
Il Post pubblica un articolo al giorno dedicato a ciascuna delle squadre che parteciperanno ai Mondiali. L’archivio degli articoli precedenti di questa serie lo trovate qui.