In Grecia avanzano la destra e la sinistra
Al primo turno delle amministrative l'estrema destra di Alba Dorata ha guadagnato molti voti, mentre il partito di Alexis Tsipras andrà al ballottaggio ad Atene e nell'Attica
Domenica 18 maggio si è votato in Grecia per rinnovare le amministrazioni di 325 comuni e i presidenti di 13 regioni. I ballottaggi si svolgeranno il 25 maggio insieme alle elezioni europee (di cui le amministrative sono state considerate una specie di antipasto). Lo spoglio del primo turno è quasi concluso e i risultati – piuttosto contraddittori e frammentati – sono stati interpretati in modo diverso dalle varie forze politiche: tutte hanno in qualche modo parlato dei loro buoni risultati e dell’insuccesso degli avversari. Vanno però segnalati due fatti: la vittoria parziale in alcune delle zone più importanti del paese della sinistra radicale Syriza, guidata da Alexis Tsipras (che è anche candidato alla presidenza della Commissione europea), e il buon risultato dei candidati di Alba Dorata, il partito di estrema destra i cui principali esponenti sono accusati di varie attività illegali e si trovano in carcere. L’astensione è rimasta ai livelli delle elezioni comunali del 2010: domenica ha votato il 60,59 per cento dei cittadini contro il 60,88 delle elezioni precedenti, mentre a quelle comunali ha votato il 59,30 per cento contro il 61,03 del 2010.
Le zone più importanti dove si è votato sono state la capitale Atene e la regione dell’Attica, dove vive circa il 30 per cento della popolazione. Ad Atene il candidato sindaco di Syriza, l’economista Gabriel Sakellaridis, è arrivato secondo con il risultato parziale del 20 per cento, poco meno rispetto al sindaco uscente, l’indipendente Jorgos Kaminis appoggiato dai socialisti del PASOK che ha ottenuto il 21,6 per cento. Nell’Attica la candidata di sinistra Rena Dourou è per ora in vantaggio su Jannis Sgouros, presidente uscente appoggiato dal centrosinistra, avendo ottenuto il 23,8 per cento contro il 22,1. Il risultato è significativo anche perché per la prima volta negli ultimi quarant’anni (e cioè dalla caduta della giunta dei colonnelli) sia ad Atene che nell’Attica i candidati di Nuova Democrazia (il partito conservatore al governo) non solo sono stati sconfitti ma sono rimasti in entrambi i casi esclusi dal ballottaggio. La stessa cosa succede anche altrove: a Salonicco ha ottenuto la maggioranza relativa una candidata indipendente di centrodestra alternativa al candidato ufficiale di Nuova Democrazia. Syriza andrà al ballottaggio anche in altre quattro regioni.
I candidati di Nuova Democrazia hanno ottenuto buoni risultati – andando al ballottaggio – in otto delle tredici regioni in cui si andava al voto, mentre nella regione dell’Epiro il loro candidato è l’unico finora ad aver ottenuto più del 50 per cento dei voti necessari per vincere al primo turno (questo ha permesso al primo ministro Samaras di giudicare i risultati come positivi). L’altra novità delle elezioni è Alba Dorata, che ad Atene ha più che triplicato i voti rispetto le amministrative del 2010 passando dal 5 al 16,2 per cento. Ilias Kasidiaris, che sarà processato per aggressione e possesso di armi illegali, ha infatti raccolto oltre 35mila voti arrivando quarto tra i candidati a sindaco della città. Anche gli altri candidati di Alba Dorata hanno ottenuto buoni risultati: e questo nonostante si fosse parlato di una recente crisi interna del partito di estrema destra dovuta all’arresto di alcuni suoi esponenti (compreso il leader Nikos Mihaloliakos arrestato lo scorso settembre), del coinvolgimento di sei deputati in un’inchiesta della magistratura sulle presunte attività del partito in quanto organizzazione criminale, e anche a causa di alcune significative “diserzioni” dal gruppo parlamentare.