La Colombia ai Mondiali
Sesta puntata della guida ai Mondiali: da molti considerata una probabile sorpresa, ha gran giocatori in attacco ma qualche problema in difesa (e Falcao ci sarà?)
La nazionale di calcio della Colombia è riuscita a qualificarsi per i Mondiali in Brasile con una certa facilità: è stata a lungo prima nel “supergirone” unico di qualificazione della confederazione sudamericana, anche se poi è finita seconda, a due punti dall’Argentina. È probabilmente la nazionale colombiana più forte degli ultimi decenni (è attualmente quinta nel ranking FIFA, la classifica che tiene conto dei risultati di tutte le nazionali di calcio del mondo) e gran parte dei giocatori della squadra titolare fa parte di importanti squadre europee.
È stata sorteggiata nel Gruppo C, che sarà probabilmente uno dei più combattuti e divertenti della prima fase, in cui ci sono il Giappone, campione in carica della Coppa d’Asia e una delle possibili sorprese del torneo, la Costa d’Avorio, una squadra solida e con 3-4 giocatori molto forti, e la Grecia, tornata negli ultimi anni a ottimi livelli (è attualmente decima nel ranking FIFA). L’allenatore della Colombia è il 64enne argentino José Pékerman, noto agli appassionati per aver vinto tre Mondiali Under 20 con l’Argentina e per aver allenato per due anni la nazionale argentina “maggiore” fra il 2004 e il 2006.
Come ci sono arrivati
Le qualificazioni ai Mondiali della Confederación sudamericana de Fútbol, la confederazione sudamericana di calcio equivalente alla UEFA in Europa, prevedono una specie di campionato fra le dieci nazionali che ne fanno parte: dopo un girone di andata e uno di ritorno, le prime quattro classificate si qualificano direttamente ai Mondiali, mentre la quinta si gioca la qualificazione con la prima delle “escluse” della confederazione asiatica (qui c’è la spiegazione di come viene selezionata la nazionale asiatica, è un meccanismo molto complicato). Quello sudamericano è forse il torneo di qualificazione più complicato al mondo. Solitamente tutte e dieci le nazionali sono piuttosto forti, ed è frequente che delle buone squadre rimangano fuori dai Mondiali: quest’anno ha dovuto giocare lo spareggio l’Uruguay, quarto agli scorsi Mondiali, mentre è arrivato ultimo il Paraguay, che in Sudafrica era stato eliminato ai quarti di finale.
Dopo un inizio complicato (con due sconfitte contro Argentina ed Ecuador fra la quarta e la sesta giornata) la Colombia è riuscita a battere 4-0 l’Uruguay in casa e 3-1 il Cile in trasferta. Nelle due partite seguenti ha poi battuto 2-0 il Paraguay e 5-0 la Bolivia (anche se poi ha perso qualche punto nelle ultime partite del girone). La Colombia ha concluso il girone a 30 punti, due in meno dell’Argentina e due in più del Cile, la squadra terza classificata.
L’ultima volta
La Colombia non è riuscita a qualificarsi per i Mondiali per tre edizioni consecutive, dal 2002 al 2010. L’ultima edizione a cui partecipò fu quella del 1998: aveva una buona squadra, composta perlopiù da giocatori molto esperti come l’attaccante Faustino Asprilla, il centrocampista Freddy Rincón ma soprattutto Carlos Valderrama, considerato il più forte calciatore colombiano della storia. Valderrama giocò per varie squadre colombiane e statunitensi, e in Europa giocò con Montpellier e Real Valladolid, in un ruolo che adesso non esiste più o quasi, quello del centrocampista centrale “fantasioso” e di lento costruttore di gioco. Nella nazionale del 1998 giocavano gli stessi giocatori chiave che il 5 settembre del 1993, in una partita storica giocata a Buenos Aires, batterono per 5 a 0 l’Argentina durante l’ultima fase del “supergirone” delle qualificazioni per i Mondiali del 1994.
Nel 1998 la nazionale colombiana trovò un girone tosto: c’era soprattutto la Romania, che arrivò prima con sette punti per poi essere eliminata agli ottavi dall’allora fortissima Croazia, che finì il torneo al terzo posto. La Colombia batté a fatica la Tunisia e si giocò il secondo posto con l’Inghilterra nell’ultima partita del girone, il 26 giugno 1998 a Lens. Andò male: dopo mezz’ora l’Inghilterra era già in vantaggio di due gol, segnati da Darren Anderton e David Beckham (su punizione). Fu l’ultima partita giocata in nazionale da Carlos Valderrama.
A questo giro
José Pékerman ha diffuso i 30 pre-convocati il 12 maggio. I quattro giocatori più forti sono Radamel Falcao, Juan Cuadrado, James Rodríguez e Jackson Martínez, ma per un infortunio Falcao potrebbe non rientrare nella lista finale dei 23 che dovrà essere presentata entro il 2 giugno.
Radamel Falcao
Ha 28 anni, gioca nel Monaco ed è uno degli attaccanti più forti in circolazione. Con il Porto, fra il 2009 e il 2011, ha segnato 72 gol in 87 partite; con l’Atletico Madrid, nelle due successive, ha segnato 70 in 91 partite. È un giocatore completo: è veloce, bravo tecnicamente e dotato di un grande senso del gol. Nell’estate del 2013 è stato acquistato dal Monaco, squadra neopromossa nel campionato francese, per circa 60 milioni di euro. Dopo aver segnato 11 gol in 19 partite si è infortunato gravemente al legamento crociato del ginocchio sinistro nella partita di Coppa di Francia contro il Monts il 22 gennaio 2014. Da allora non ha giocato nessuna partita ufficiale, e non è ancora chiaro se sarà sufficientemente in forma per giocare i Mondiali: lo stesso Falcao, nel corso di un’intervista al quotidiano sportivo spagnolo Marca, ha detto che «sarà impossibile essere al 100 per cento» e che andrà ai Mondiali solo nel caso in cui avrà «buone sensazioni» riguardo il suo ginocchio sinistro.
Juan Cuadrado
Ha 25 anni e gioca come ala nella Fiorentina, dove è esploso nelle ultime due stagioni. È velocissimo, ha un gran dribbling e nell’ultima stagione ha anche segnato molto: 13 gol in 34 partite, più del doppio di quanti ne aveva fatti durante la sua carriera fino a quel momento.
James Rodríguez
Ha 22 anni e da questa stagione gioca nel Monaco, dopo essere stato per tre stagioni nel Porto. È un’ala molto veloce, con notevole controllo di palla e visione di gioco. Quest’anno, in Ligue 1, ha fatto più assist di tutti, 12 in 30 partite (oltre a 9 gol).
Jackson Martínez
27enne attaccante del Porto, da due stagioni segna moltissimi di gol: 31 in 40 partite l’anno scorso, 29 in 51 partite quest’anno. Ha un grande senso della posizione e non è raro che segni a pochi metri dalla porta, dopo aver lasciato indietro il difensore avversario. Con la nazionale ha segnato 8 gol in 26 partite.
Altri
Oltre a questi quattro, che sono molto più forti del resto della squadra, la Colombia è piena di buoni giocatori e giovani che potrebbero fare in futuro delle ottime annate. Alla prima categoria appartengono il difensore del Milan Cristián Zapata, quello dell’Atalanta Mario Yepes, il terzino del Napoli Pablo Armero e l’attaccante del Cagliari Victor Ibarbo. È stato convocato anche Fredy Guarín – forte centrocampista dell’Inter nel giro della nazionale da otto anni – nonostante una stagione molto al di sotto delle aspettative; e poi c’è Carlos Bacca, attaccante del Siviglia che ha appena vinto l’Europa League. Alla seconda categoria, quella dei giovani che potrebbero fare presto delle ottime stagioni, appartengono invece il 23enne attaccante dell’Udinese Luis Muriel (che in due anni, nonostante una serie di infortuni, ha segnato 19 gol in 54 partite), il centrocampista 21enne del Porto Juan Quintero (che ha giocato la scorsa stagione al Pescara) e il terzino 22enne del PSV Santiago Arias.
Qualche possibilità?
Nonostante qualcuno abbia parlato della Colombia come possibile vincitrice del torneo, sembra improbabile che riuscirà ad arrivare in finale: nel caso si qualificasse per gli ottavi, dovrebbe infatti affrontare la prima o la seconda del Gruppo D, cioè probabilmente una fra Uruguay, Inghilterra e Italia, squadre – sulla carta – un po’ più quotate. Oltretutto, sembra che tolto l’attacco e il centrocampo disponga di una difesa piuttosto vecchia e lenta, cosa che può rappresentare un problema contro avversari molto veloci e tecnici come il Giappone (presente nel suo girone) o altre nazionali che puntano alla vittoria finale, come Spagna, Germania, Brasile e Argentina.
credits: prima foto (EITAN ABRAMOVICH/AFP/Getty Images) seconda foto (Joel Auerbach/Getty Images) terza foto (MARTIN BERNETTI/AFP/GettyImages) quarta foto (Christopher Lee/Getty Images)