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  • Martedì 13 maggio 2014

L’Inghilterra ai Mondiali

Cose da sapere di ogni squadra prima di cominciare: la prima è la principale avversaria dell'Italia, e può fare di tutto

England's Jordan Henderson takes a shot at goal during the international friendly soccer match between England and Denmark at Wembley stadium in London Wednesday, March 5, 2014. (AP Photo/Alastair Grant)
England's Jordan Henderson takes a shot at goal during the international friendly soccer match between England and Denmark at Wembley stadium in London Wednesday, March 5, 2014. (AP Photo/Alastair Grant)

L’Inghilterra è da sempre una nazionale di calcio forte e ammirata – pur con periodi di alti e bassi – ritenuta tra le favorite all’inizio di ciascun torneo al quale ha partecipato: quando non per la qualità del suo gioco, almeno per le sue tradizioni. Limitandoci agli ultimi dieci anni, ci hanno giocato alcuni dei giocatori più forti al mondo nei rispettivi ruoli: il difensore John Terry, i centrocampisti Steven Gerrard e Frank Lampard, l’ala David Beckham e gli attaccanti Michael Owen e Wayne Rooney.

Il campionato inglese, dove giocano tutti i 30 preconvocati per i prossimi Mondiali tranne il terzo portiere (che gioca in Scozia, nel Celtic Glasgow), è attualmente considerato da molti osservatori il torneo più combattuto e dal livello complessivamente più alto. Quest’anno se lo sono giocato fondamentalmente quattro squadre, tutte molto forti – Arsenal, Manchester City, Chelsea e Liverpool.

Nonostante questi passato e presente l’Inghilterra ha vinto un solo Mondiale in tutta la sua storia – nel 1966 – e da 24 anni non arriva in semifinale: nelle ultime quattro edizioni è stata eliminata due volte negli ottavi (1998 e 2010) e altrettante ai quarti (2002 e 2006). Nello stesso periodo, ai campionati Europei è stata eliminata due volte ai quarti e una volta al girone (e a un giro non si qualificò neppure: successe nel 2008). A questa edizione dei Mondiali, partecipa con una squadra molto giovane (più di un terzo dei convocati ha meno di 24 anni) e un allenatore molto esperto, Roy Hodgson. Nota importante: l’Inghilterra è nello stesso girone dell’Italia assieme a Uruguay e Costa Rica: giocherà la prima partita proprio con l’Italia, il 14 giugno.

L’allenatore
FBL-EURO-2012-ENG-HODGSON
Dal 1° maggio 2012 la nazionale inglese è allenata dal 67enne Roy Hodgson, un esperto allenatore inglese in attività dal 1976 che nel corso della sua carriera ha allenato 16 squadre in 8 paesi diversi, fra cui Bristol City, Malmö, Copenhagen, la nazionale svizzera, quella finlandese, quella degli Emirati Arabi Uniti e – più recentemente – Liverpool e West Bromwich. In Italia fu per due stagioni e uno scampolo di una terza all’Inter e per sei mesi all’Udinese fra il 1995 e il 2001. Definirlo un allenatore “vincente” oggi è più difficile: tutti i tornei vinti da allenatore – ad esclusione di un campionato e una supercoppa nazionale con il Copenhagen, nel 2001 – risalgono a prima del 1990. Da allora ha messo insieme una gran quantità di buone stagioni, senza però mai grandi successi: per due volte è arrivato in finale di Europa League, perdendo entrambe le volte (nel 1997 con l’Inter – quando ancora si chiamava Coppa Uefa e si disputava su due partite – e nel 2010 col Fulham). L’Inghilterra lo ha scelto dopo tre stagioni discrete con il Fulham, mezza fallimentare con il Liverpool e una sopra le aspettative con il West Bromwich. Hodgson ha detto lunedì 12 maggio di credere che «la squadra abbia le possibilità di vincere i Mondiali».

I giocatori
England v Denmark - International Friendly
Hodgson ha diffuso la lista dei 23 convocati lunedì 12 maggio: non ha sfruttato, quindi, la possibilità di convocare una lista allargata di 30 giocatori da cui “scartarne” sette entro il 2 giugno, limite massimo per presentare la lista definitiva. La scelta comprende molti giocatori giovani, con poche presenze in nazionale; e non ci sono, tra gli altri, gli esperti John Terry, Ashley Cole (che ha detto di avere avuto un’amichevole telefonata con Hodgson), Michael Carrick e Peter Crouch. Ci sono sette riserve convocate precauzionalmente, da cui pescare nel caso uno dei convocati si infortuni molto gravemente, e sono John Ruddy, Tom Cleverley, Jon Flanagan, Andy Carroll, John Stones, Jermain Defoe e Michael Carrick.

Portieri
Joe Hart (Manchester City), Ben Foster (West Bromwich), Fraser Forster (Celtic)

Difensori
Leighton Baines (Everton), Gary Cahill (Chelsea), Phil Jagielka (Everton), Glen Johnson (Liverpool), Phil Jones (Manchester United), Luke Shaw (Southampton), Chris Smalling (Manchester United)

Centrocampisti
Ross Barkley (Everton), Steven Gerrard (Liverpool), Jordan Henderson (Liverpool), Adam Lallana (Southampton), Frank Lampard (Chelsea), James Milner (Manchester City), Alex Oxlade-Chamberlain (Arsenal), Raheem Sterling (Liverpool), Jack Wilshere (Arsenal)

Attaccanti
Rickie Lambert (Southampton), Wayne Rooney (Manchester United), Daniel Sturridge (Liverpool), Daniel Welbeck (Manchester United)

In difesa, è notevole la presenza del terzino sinistro del Southampton Luke Shaw, che ha 18 anni e ha esordito con la nazionale lo scorso marzo giocando 45 minuti contro la Danimarca. A centrocampo, assieme a molti giocatori esperti (Gerrard, Lampard, Milner) ci sono dei giocatori molto giovani e promettenti come Raheem Sterling, Ross Barkley, Jack Wilshere e Alex Oxlade-Chamberlain. Questi ultimi due, in particolare, sono reduci da due infortuni piuttosto gravi (rispettivamente al piede e all’inguine) e la scelta di convocarli ha fatto circolare qualche critica: Hodgson ha spiegato di aver parlato con l’allenatore dell’Arsenal, la squadra dove giocano entrambi, e di avere ricevuto rassicurazioni riguardo il loro stato di salute.

In attacco, ci sono il vice capocannoniere della Premier League Daniel Sturridge – che ha fatto 21 gol con il Liverpool –  il fortissimo Wayne Rooney, il duttile Daniel Welbeck e Rickie Lambert: uno che ha esordito in nazionale a 31 anni dopo una vita passata nelle serie minori e che in seguito alla convocazione ha spiegato con un certo sollievo che «nelle ultime settimane mi svegliavo nel cuore della notte perché stavo lì e pensavo alla possibilità di essere convocato, e dormivo di volta in volta sempre di meno: dopo che me l’hanno detto, si è avverato un mio sogno».

Come gioca
England v Italy - UEFA EURO 2012 Quarter Final
Nell’ultima stagione Hodgson ha giocato spesso con un modulo 4-3-3 adattabile, nelle occasioni, a un 4-2-3-1. I giocatori più utilizzati (portiere Joe Hart a parte) sono stati il centrocampista Steven Gerrard, il difensore Gary Cahill e l’attaccante Wayne Rooney. Hodgson, insomma, ha abbandonato il 4-4-2 utilizzato all’inizio che fu molto criticato da esperti e osservatori (l’ex giocatore Gary Lineker disse che i suoi schemi rappresentavano «un passo indietro verso l’età oscura delle due linee di quattro giocatori») producendo un gioco prevedibile e piuttosto statico.

Effettivamente, l’Inghilterra dispone di diversi giocatori adatti al 4-3-3 o al 4-2-3-1: molta gente abituata a fare la punta esterna (anche fra i centrocampisti, come Raheem Sterling) e molti centrocampisti abituati a giocare a 3 (Gerrard, Henderson) o addirittura a 2 (Lampard). Nelle ultime 13 partite, ne ha perse solo due (vincendo fra l’altro contro il Brasile per 2-1, quasi un anno fa) ma giocando quasi sempre contro avversari di livello inferiore: escluso il Brasile, le uniche due partite contro nazionali alla sua altezza, Cile e Germania nel novembre del 2013, le ha perse giocando male.

L’ultima volta con l’Italia
England v Italy - UEFA EURO 2012 Quarter Final
Si giocò in amichevole, il 15 agosto 2012: l’Inghilterra vinse 2-1 con gol di Defoe e Jagielka dopo essere andata in svantaggio per un gol di De Rossi. Ma il precedente più rilevante, negli ultimi tempi, fu la partita giocata quasi due mesi prima, durante i quarti di finale degli Europei. L’Italia dominò la partita ma non riuscì a segnare: vinse ai rigori grazie ai gol di Mario Balotelli, Andrea Pirlo (segnato con un pallonetto particolare, il “cucchiaio”), Antonio Nocerino e Alessandro Diamanti.

Insomma, quante speranze hanno?
È una delle squadre più imprevedibili in genere, e ancora di più ai Mondiali: servirà capire come giocherà le prime partite, quanto saranno in forma i giocatori più forti, e come il gruppo reagirà alle possibili difficoltà (infortuni, cattivi risultati, problemi di spogliatoio). Il giornalista sportivo di BBC Jason Mohammad ha scritto su Twitter dopo la diffusione delle convocazioni che la nazionale inglese «può vincere il gruppo». Il giornalista sportivo inglese Jonathan Wilson ha scritto invece che «esiste uno spazio intermedio fra le squadre fortissime e quelle senza speranza. L’Inghilterra sta lì dentro.» Un fatto notevole: il ministero degli Interni inglese ha prodotto un report commissionato dal governo per studiare la possibilità di tenere i pub aperti per trasmettere le partite dei Mondiali, che andranno in onda a tarda notte. Nel report, i funzionari del ministero hanno scritto che «mentre l’Inghilterra è certa di giocare le partite del primo periodo della competizione, è altamente probabile che non giocherà quelle successive».

prima foto: ANDY COULDRIDGE/AFP/Getty Images
seconda foto: Richard Heathcote/Getty Images
terza foto: Laurence Griffiths/Getty Images
quarta foto: Laurence Griffiths/Getty Images