La leggenda di Dell’Utri
Passava per raffinato bibliofilo e insediava la mafia a Milano, racconta Enrico Deaglio, che lo conobbe una volta, in una pizzeria
Enrico Deaglio, giornalista e scrittore che si è occupato molto di mafia e si è occupato molto dei percorsi politici di Silvio Berlusconi, riassume su Repubblica la storia di Marcello Dell’Utri: o meglio, le due storie: quella raccontata dalle sentenze che lo hanno condannato, e quella che lo circondava nei momenti di maggior successo politico e sociale a Milano.
Sei anni fa, in una nota pizzeria di Milano, mi accadde di incontrare Marcello Dell’Utri. Sedeva a un tavolo, coperto da due muscolosi guardaspalle. Mi guardò in cagnesco. Poi si alzò, inforcò i Rayban neri, si abbottonò il doppiopetto rigato marrone e, giunto davanti al mio tavolo, si tolse gli occhiali con un ampio gesto e fece, a voce alta: “Eccomi, sono la sua vittima. Ma se mi conoscesse meglio, non scriverebbe quello che scrive”. Mise gli occhiali nel taschino, con una stanghetta fuori: “Comunque, complimenti; lei scrive molto bene” e se ne uscì, teatralmente. II brusio del locale era improvvisamente cessato, il cameriere era sbiancato, come quando nel saloon entra lo Straniero e mormora: “Dite al Condor che lo sto cercando”.
(continua a leggere sulla rassegna stampa dell’onorevole Ghizzoni)
foto: AP Photo/Alberto Ramella