Com’è finita la storia di “Sleepify”
La band che aveva pubblicato un disco di tracce silenziose per guadagnare con Spotify e pagarsi un tour ha generato 20.000 dollari, ma il disco è stato sospeso dal servizio
I Vulfpeck sono un gruppo musicale di Los Angeles di cui si era parlato molto qualche settimana fa: avevano pubblicato un nuovo disco, Sleepify, composto da canzoni silenziose, con l’obiettivo di sfruttare il servizio di streaming musicale Spotify per mettere insieme i soldi per pagarsi un tour. Dopo poco più di un mese i Vulfpeck hanno generato circa 20.000 dollari di ricavi (circa 14.000 euro) ma sono stati sospesi da Spotify per aver violato le condizioni d’uso del servizio.
Il disco dei Vulfpeck era stato pubblicato su Spotify con una richiesta che il gruppo aveva fatto ai suoi sostenitori: ascoltare il disco a ripetizione tutta la notte, tutte le notti. A loro non avrebbe dato nessun fastidio, dato che il disco è fatto solo di silenzio, mentre al gruppo avrebbe potuto far guadagnare i soldi per finanziare un tour. Spotify, infatti, paga gli autori delle canzoni in base a quante volte le tracce vengono ascoltate dai suoi clienti: fatti alcuni conti, per ogni ascolto dell’intero album Sleepify la band avrebbe guadagnato circa 5 centesimi di dollaro. Moltiplicando il numero di ascolti per il numero di possibili sostenitori e considerando che ognuno avrebbe potuto ascoltare il disco diverse volte ogni notte, il gruppo sperava di mettere insieme un discreto gruzzolo: se cento persone avessero ascoltato il disco per tutta la notte, il risultato dopo una sola notte sarebbe stato di 425 dollari (circa 300 euro).
Come ha spiegato un articolo di Vice, non è ancora chiaro se i Vulfpeck riceveranno i 20.000 dollari guadagnati fino a ora. Per ora il gruppo ha pubblicato su Spotify una nuova canzone – una canzone normale: si sente – in risposta alla decisione del servizio di sospendere l’ascolto di Sleepify: si chiama #Hurt (“feriti”). Jack Stratton, il tastierista del gruppo, ha detto di essere in contatto con i rappresentanti di Spotify e di essere fiducioso del fatto che i Vulfpeck verranno pagati. Se dovessero ricevere i soldi, ha detto Stratton, i Vulfpeck li useranno come avevano detto: per andare in tour senza far pagare l’ingresso ai loro concerti.