La giornalista Gao Yu arrestata in Cina
Ha 70 anni e stava lavorando all'anniversario della strage di piazza Tienanmen: la tv di Stato ha mostrato una sua confessione in video per aver diffuso dei documenti riservati
Giovedì 8 maggio la rete televisiva cinese di Stato China Central Television ha diffuso un breve video che conferma per la prima volta la detenzione di una nota giornalista dissidente, Gao Yu, di cui non si avevano notizie da fine aprile. Gao Yu stava lavorando al sito in cinese della radio tedesca Deutsche Welle e a una serie di seminari in vista del venticinquesimo anniversario della strage del 4 giugno di piazza Tienanmen, che pose fine a un mese di proteste di studenti, intellettuali e operai e in cui morirono centinaia di persone, anche se non è mai stato possibile stabilirne il numero preciso. Gao Yu, si spiega solo oggi, è stata arrestata lo scorso 24 aprile con l’accusa di aver diffuso un documento di Stato segreto a un sito di notizie straniere: le autorità avrebbero trovato delle “prove” nella sua casa di Pechino.
Nel video mostrato in tv si vede una donna con il volto sfocato che dice di essere Gao Yu e che confessa di aver commesso i reati di cui è accusata e firma con l’impronta digitale dell’indice colorata di rosso una deposizione: «Ho sbagliato, ho imparato la lezione e sinceramente, sinceramente, riconosco il mio crimine», dice con voce piatta. Il quotidiano francese Le Monde riporta l’analisi del video del sinologo Jean-Philippe Beja, esperto dei fatti di piazza Tienanmen che sostiene come queste confessioni pubbliche fossero a quel tempo molto diffuse come strumento di propaganda per costruire consenso: «Tutto questo ricorda le ore più buie della normalizzazione post-Tienanmen, quando si vedevano quotidianamente confessioni pubbliche in televisione. La sospettata confessa mentre è penalmente detenuta per divulgazione di segreti di stato, ma prima di un arresto formale e di un processo». Nel tentativo di impedire le commemorazioni delle repressioni, nei giorni scorsi le autorità cinesi avevano arrestato anche altri attivisti: l’avvocato per i diritti umani Pu Zhiqiang che aveva partecipato a un seminario dedicato ai familiari delle vittime del massacro, due studiosi, Hao Jian e Xu Youyu, e il blogger Liu Di.
Gao Yu è una delle più famose giornaliste cinesi e in passato è già stata condannata e imprigionata più volte: nel 1989, dopo le proteste in piazza Tienanmen, ha trascorso 14 mesi in carcere a causa di un articolo a favore degli studenti: nel 1993 era stata condannata a sei anni con l’accusa di aver diffuso segreti di Stato. Gao Yu, che oggi ha 70 anni, è nota soprattutto per le critiche rivolte al governo cinese: interviene regolarmente sulla stampa estera e ha ricevuto numerosi premi giornalistici, tra cui quello per la libertà di stampa Guillermo Cano assegnato dall’Unesco. Gao Yu è anche considerata vicina agli uomini politici più riformatori del partito, tra cui il figlio di Hu Yaobang, l’ex segretario del Partito comunista cinese la cui morte, nell’aprile del 1989, diede il via alle proteste studentesche.