L’Unità di nuovo in sciopero
Il sito non sarà aggiornato giovedì e venerdì e il giornale non sarà in edicola: c'entrano (di nuovo) forti disaccordi con la società editrice
Giovedì 8 e venerdì 9 maggio i giornalisti dell’Unità sciopereranno per protestare contro la gestione del giornale da parte della Nuova iniziativa editoriale (Nie), la società editrice: il sito non verrà quindi aggiornato oggi e domani, mentre il giornale non sarà in edicola venerdì e sabato. Nel comunicato diffuso dal comitato di redazione – l’organo sindacale che rappresenta i giornalisti – si legge che la Nie è «una società che sembra arrivata al suo capolinea», che non è riuscita a sviluppare un «serio piano industriale che ne sostenesse [al giornale, ndr] lo spazio di mercato». L’Unità è lo storico giornale per anni di proprietà del Partito Comunista Italiano e ora – dopo varie vicissitudini e passaggi di proprietà – è controllato dall’imprenditore Matteo Fago. I giornalisti dell’Unità avevano già scioperato a gennaio e più recentemente venerdì 2 maggio, per protestare contro l’ingresso di una ex senatrice di Forza Italia, Maria Claudia Ioannucci, come socio di minoranza di Nie, e più in generale per segnalare i numerosi problemi che sta affrontando il giornale, tra cui una cattiva distribuzione nelle edicole e la necessità di rifare il sito internet. Nel comunicato diffuso dal comitato di redazione dell’Unità si legge:
Il 14 maggio è convocata un’assemblea straordinaria dei soci della nuova iniziativa editoriale (Nie) editrice de l’Unità. Una società che sembra essere arrivata al suo capolinea, ultima tappa di un processo, che al di là delle buone intenzioni più volte predicate ma mai praticate, ha indebolito fortemente il giornale, facendo mancare un serio piano industriale che ne sostenesse lo spazio di mercato; spazio tutt’altro che residuale come dimostra il successo dei supplementi legati al 90esimo de l’Unità.
La fine di una società non dev’essere la fine de l’Unità, della sua storia, del suo futuro, della comunità dei suoi lettori, delle lavoratrici e dei lavoratori che ne sono parte che oggi vedono negato anche il diritto alla retribuzione. Ai soci della Nie diciamo chiaramente che contrasteremo con tutte le nostre forze questa opera di dismissione che il 14 maggio potrebbe avere un passaggio decisivo. Devastante. Il nostro non è un appello.
E’ l’annuncio di un’iniziativa di lotta che si articolerà su vari piani, politici, sindacali, legali. A chi proclama la sua vicinanza al giornale diciamo che non bastano, non ci bastano più generici attestati di solidarietà: le manifestazioni di impegno dalle parole devono trasformarsi in fatti. Oggi, non in un indefinito domani. Per queste ragioni i giornalisti de l’Unità proclamano due giornate di sciopero, per giovedì e venerdì 8 e 9 maggio.
Il cdr