Fotografie dall’Ucraina separatista
Autobus bruciati, filorussi commossi e uffici pubblici occupati: intanto il primo ministro ucraino accusa i servizi di sicurezza per i morti di Odessa
Domenica 4 maggio il primo ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk ha accusato i servizi di sicurezza di non essere riusciti a fermare le violenze che hanno causato più di 40 morti ad Odessa – città meridionale sul Mar Nero, capoluogo dell’omonima regione – nella notte tra venerdì e sabato. Yatsenyuk ha detto a BBC che sarà svolta un’inchiesta “approfondita e indipendente” in particolare sull’incendio che si è sviluppato nell’edificio del sindacato e nel quale sono morti decine di filorussi che si erano barricati all’interno.
Nel frattempo nell’Ucraina orientale sono continuati gli scontri tra forze di sicurezza ucraine e separatisti. Sabato l’esercito regolare ha circondato Sloviansk, la città occupata dall’autoproclamatosi sindaco Vyacheslav Ponomaryov e considerata da diverse settimane la più importate base dei separatisti nell’est dell’Ucraina. Nella città di Donetsk i separatisti filorussi hanno occupato una serie di nuovi edifici come gesto di “solidarietà” per onorare la memoria dei loro compagni morti a Odessa.
Gli scontri più gravi sono avvenuti nella città di Kramtorsk, dove i miliziani filorussi hanno usato autobus e camion per costruire barricate e hanno incendiato copertoni nel tentativo di rallentare l’ingresso dei soldati ucraini in città. Alcuni militari hanno raccontato di essere stati attaccati con armi da fuoco e che si aspettavano che la resistenza dei miliziani proseguisse per tutta la notte. Non ci sono numeri ufficiali sulle vittime di questi scontri. Secondo Ponomaryov, che non è considerato particolarmente affidabile, sarebbero morti almeno 10 miliziani e 30 civili.