A Odessa sono morte almeno 46 persone
Gli scontri in Ucraina sono culminati nell'incendio di un edificio occupato dai filo-russi; intanto gli osservatori OSCE sequestrati a Sloviansk sono stati liberati
In Ucraina venerdì 2 maggio è stata la giornata più violenta dall’inizio della crisi. A Odessa, città meridionale dell’Ucraina sul Mar Nero e capoluogo dell’omonima regione, gli scontri tra filorussi e filoucraini sono culminati con un grande incendio all’edificio del sindacato, che ha provocato la morte di almeno 46 persone. Il susseguirsi degli eventi a Odessa non è troppo chiaro, ma a quanto riportano alcuni siti di news i separatisti filorussi avrebbero occupato l’edificio e si sarebbero barricati all’interno; a quel punto qualcuno avrebbe dato fuoco all’edificio facendo decine di morti, tra chi è stato ucciso dalle ustioni, chi è stato intossicato dal fumo e chi si è lanciato dalla finestra cercando di scappare.
Oltre 130 persone, ha detto il capo della polizia locale Petro Lutsiuk, sono state arrestate per avere partecipato agli scontri e con l’accusa di omicidio premeditato. Sabato almeno un migliaio di persone si è radunato di fronte all’edificio del sindacato a Odessa: ci sono stati diversi momenti di tensione e qualche parapiglia tra filorussi e polizia. La situazione in queste zone dell’Ucraina sembra ormai fuori controllo, con una marcata incapacità del governo di Kiev di affrontare il movimento separatista. Il portavoce del presidente russo Vladimir Putin ha detto che la Russia ha perso la sua influenza sui ribelli dell’Ucraina orientale.
Sabato sono stati liberati anche gli osservatori dell’OSCE sequestrati dalle milizie filorusse lo scorso 25 aprile a Sloviank, nell’Ucraina dell’est: la notizia è stata confermata dalla stessa organizzazione dopo che era stata data dai media russi.
Venerdì 2 maggio il governo di Kiev ha iniziato un’operazione “anti-terrorismo” nella regione di Donetsk, e in particolare nella città di Sloviansk, che da alcune settimane è controllata dai filorussi. Durante l’operazione dell’esercito ucraino sono state uccise almeno tre persone, anche se il presidente ad interim ucraino Oleksandr Turchynov ha parlato di «molti morti», oltre che molte persone ferite e arrestate. Il primo ministro ucraino Arsen Avakov ha confermato sabato che «l’operazione è proseguita all’alba»: l’esercito ucraino, ha detto Avakov, ha preso il controllo di una torre delle trasmissioni televisive a Kramatorsk, una piccola città a 17 chilometri da Sloviansk. Sempre a Kramatorsk, ha scritto Reuters, i soldati ucraini hanno ripreso il controllo dell’edificio dei servizi di sicurezza, precedentemente occupato dai filorussi. Christopher Miller, giornalista di Kyiv Post, ha pubblicato su Twitter alcune foto per le vie di Kramatorsk, che dimostrano come anche oggi nella città ci siano stati degli scontri tra filorussi e filoucraini.
Shells of burned-out trolley buses here in #Kramatorsk pic.twitter.com/n9gfpckSZ4
— Christopher Miller (@ChristopherJM) 3 Maggio 2014
Trucks filled with explosive material prove not to make great barricades after all. pic.twitter.com/0ShjeKihPK
— Christopher Miller (@ChristopherJM) 3 Maggio 2014