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  • Giovedì 1 maggio 2014

Dentro la Sewol, durante il naufragio

Il New York Times racconta i video angoscianti trovati nei cellulari dei ragazzi morti nel traghetto affondato in Corea del Sud, che alcuni genitori stanno passando alle televisioni

All’inizio di questa settimana i media sudcoreani hanno diffuso un video di circa 15 minuti girato da uno studente all’interno del traghetto Sewol, affondato lo scorso 16 aprile al largo delle coste meridionali della penisola coreana. Il video mostra le reazioni di un gruppo di ragazzi durante i confusi momenti precedenti all’arrivo dei soccorsi. È stato girato con uno smartphone da Park Su-hyeon, un 17enne che faceva parte della comitiva di 325 studenti provenienti da una scuola superiore di Ansan, una piccola città a sud di Seul. Il video è stato ritrovato nello smartphone di Su-hyeon, morto nel naufragio, dopo che l’oggetto è stato riconsegnato ai suoi genitori, i quali hanno in seguito deciso di passarlo a una televisione coreana. Tra i i 210 morti accertati e le 92 persone ancora disperse ci sono moltissimi studenti.

Il giornalista sudcoreano del New York Times Choe Sang-Hun ha tradotto parte di quello che dicono gli studenti presenti nel video, che inizia alle 8.52 locali (in Italia erano circa le due del mattino), tre minuti prima che l’equipaggio del traghetto inviasse il primo segnale di pericolo alle autorità portuali. Il volto degli studenti presenti nel video è stato oscurato e non è ancora chiaro a chi appartengano le loro voci.

Nei minuti iniziali del video alcuni ragazzi si chiedono se la nave stia affondando e tentano di smorzare la tensione con alcune battute («Con questa roba finiremo sui giornali», «Pensa che bello se riuscissimo a mettere tutto su Facebook»). Nel primo minuto del video, un membro dell’equipaggio raccomanda attraverso il sistema di comunicazione interno della nave di rimanere al proprio posto. Lo stesso avviso viene ripetuto alle 8.53 e alle 8.57. Con il passare dei minuti molti ragazzi cominciano a impaurirsi e indossano i giubbotti salvagente: alcuni si chiedono ad alta voce se moriranno nel naufragio, mentre un ragazzo urla di non voler morire perché «ci sono un sacco di cartoni animati che non ho ancora ancora visto». Alle 9.06 e alle 9.07 viene ripetuta la raccomandazione di non muoversi all’interno della nave. Il video si conclude con alcuni ragazzi che si chiedono se la loro insegnante sia al sicuro.

Un altro video di quattro minuti diffuso in questi giorni e girato da una studentessa, Park Ye-seul, mostra alcune studentesse esultare all’arrivo degli elicotteri delle squadre di salvataggio. L’autrice del video è morta nel naufragio, e come nel caso di Park Su-hyeon le immagini sono state passate a una televisione coreana dal padre.

Le cause dell’incidente che hanno determinato l’affondamento del traghetto non sono ancora chiare. Si ipotizza che il naufragio sia stato causato dallo scorretto posizionamento del carico sulla nave: a causa di una manovra azzardata, l’imbarcazione si sarebbe rapidamente inclinata su un lato, iniziando a imbarcare grandi quantità di acqua. L’ordine di evacuare la nave fu dato ai passeggeri attorno alle 9.35, quaranta minuti dopo l’invio del primo segnale di pericolo.

Al momento dell’incidente al timone della Sewol non c’era il capitano Lee Joon-seok, ma il suo terzo ufficiale di 26 anni, con scarsa esperienza di guida. Tutti i 15 membri dell’equipaggio della nave sono stati arrestati con diverse accuse, tra negligenza e inefficienza nella gestione dei soccorsi per i passeggeri. La procura che sta indagando vuole capire, tra le altre cose, perché l’ordine di evacuazione fu dato in ritardo e perché per diverso tempo ai passeggeri fu detto di restare nelle loro cabine.