Il declino dei quotidiani americani
I ricavi dalla pubblicità su carta non sono mai stati così bassi, spiega Slate, e quelli digitali sembrano crescere pochissimo
di Jordan Weissmann - Slate
Ecco un rapido promemoria per ricordarsi che, malgrado le formule eccitate che abbiamo sentito sulle grandi imprese editoriali nell’ultimo anno circa, la maggior parte dei giornali americani è tuttora in caduta libera. Sul blog Carpe Diem dell’American Enterprise Institute, Mark J. Perry mostra che i ricavi pubblicitari della carta stampata sono oggi i più bassi dal 1950, quando la Newspaper Association of America cominciò a registrare il dato. Ed era il 1950, quando la popolazione degli Stati Uniti era meno della metà di quella attuale e la sua economia valeva un settimo dell’attuale. Il fatturato è sceso del 50 per cento solo negli ultimi cinque anni.
«Il drammatico declino nei ricavi pubblicitari dei giornali dal 2000 costituisce una delle più profonde e significative ondate schumpeteriane di distruzione creativa dell’ultimo decennio», scrive Perry.
Eppure il grafico potrebbe sottovalutare l’orrore delle finanze dei giornali americani nell’ultimo anno. Il problema non è ormai che la crescita di ricavi pubblicitari digitali non può rimpiazzare con sufficiente rapidità i ricavi che spariscono dalla carta; il problema è che i ricavi pubblicitari digitali praticamente non crescono.
E se i ricavi delle vendite crescono, questa crescita è probabilmente concentrata solo nei grandi quotidiani nazionali come il New York Times, che sono riusciti a costruire dei paywall per i loro siti. Il Times ha oggi 799mila abbonati solo online, e questo ha aiutato i suoi bilanci trimestrali a crescere anno dopo anno. Ma i quotidiani locali meno diffusi non hanno avuto lo stesso successo nel convincere i loro lettori a pagare. Il San Francisco Chronicle, per esempio, ha abbandonato il paywall dopo appena quattro mesi.
Quindi ricordate: per quanto una manciata di startup giornalistiche come Vox possano attirare l’attenzione degli addetti ai lavori di questi tempi, i giornali tradizionali stanno prosciugando i ricavi e tagliando le redazioni all’osso. Non è bello. E non è detto che ci si possa fare molto.
@ Slate 2014