A Roma hanno fatto santi due papi
La canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II è stata seguita da circa 1 milione di persone arrivate a Roma, e trasmessa in diretta televisiva in tutto il mondo
Domenica 27 aprile si è tenuta a Roma la cerimonia di canonizzazione di Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla, che fu papa tra il 1978 e il 2006) e Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli, che lo fu tra il 1958 e il 1963). Per una combinazione di eventi difficilmente ripetibile, è stata la prima volta due papi venivano proclamati santi nella stessa occasione, e anche la prima volta che una cerimonia religiosa veniva officiata da due papi: quello in carica, Francesco, e Benedetto XVI, che si è dimesso dalla carica di papa nel febbraio dello scorso anno e che ora ha il titolo di “papa emerito”. Per questo motivo – e anche per la grande popolarità dei due papi fatti santi – sono arrivati a Roma circa un milione di pellegrini, centinaia di delegazioni di governi stranieri, e l’evento è stato trasmesso in diretta televisiva in moltissimi paesi del mondo.
La cerimonia
La manifestazione di oggi è stata l’ultimo passo della canonizzazione, il processo tramite il quale la chiesa cattolica proclama un santo. La cerimonia si è svolta all’aperto in piazza San Pietro. In Vaticano e in altre zone di Roma dove è stato possibile seguire l’evento da alcuni grandi teleschermi erano presenti circa un milione di pellegrini, moltissimi dei quali arrivati a Roma giù da sabato, e che nella notte hanno dormito nelle chiese o per strada.
Le misure di sicurezza prevedevano la presenza di 10 mila agenti, sebbene non ci siano stati allarmi o segnalazioni di particolari pericoli. Tra i capi di stato e di governo presenti alla cerimonia c’erano i presidenti di Polonia, Ecuador, El Salvador, Honduras, Paraguay, Lituania e Guinea Equatoriale, oltre ai re di Spagna, Juan Carlos e Sofia, e i ministri degli Esteri di Venezuela e Panama. C’erano anche le delegazioni di Brasile, Nicaragua, Belgio e Stati Uniti, tra le altre. Alla cerimonia ha partecipato anche il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe, nonostante le sanzioni imposte dall’Unione Europea nel 2002 che gli impediscono di viaggiare e transitare nel territorio europeo.
(Le foto più belle di oggi dal Vaticano)
La canonizzazione
Il processo con cui si viene proclamati santi dalla Chiesa cattolica si chiama canonizzazione e richiede diverse condizioni e passaggi. Il candidato dev’essere morto da almeno cinque anni (a meno che non ci sia una dispensa del Papa, come ha fatto Benedetto XVI per Giovanni Paolo II) e la chiesa deve riconoscergli il compimento di alcuni “miracoli”. Non si tratta di un procedimento breve – anche se è stato notevolmente semplificato da Giovanni Paolo II – e ci sono vari passaggi che vanno affrontati (il papa, comunque, può decidere di saltare alcuni o tutti questi passaggi e passare direttamente alla canonizzazione).
Questi passaggi, codificati nella Costituzione Apostolica Divinius Perfectionis Magister, promulgata nel 1983 da Giovanni Paolo II, prevedono una serie di tappe, come la proclamazione a Servo di Dio e poi quella a Beato, che si concludono con una specie di “indagine” nella quale un’apposita commissione passa al vaglio la vita del futuro santo, stabilisce se ha compiuto miracoli (nel caso di santi moderni si tratta quasi sempre di guarigioni “miracolose”) e infine esprime un verdetto, lasciando al papa l’ultima parola (qui avevamo spiegato tutti i passaggi del processo di canonizzazione nel dettaglio).