La grande carestia del lime in Messico
Per un insieme di piogge fuori stagione, malattie delle piante e attività dei cartelli della droga: negli Stati Uniti ha provocato un'impennata del costo dei margarita
Il Wall Street Journal ha raccontato che qualche settimana fa il direttore della Cantina Matador di Washington, un locale in stile messicano, ha esposto un cartello: “VOGLIAMO IL VOSTRO LIME, portateci un sacco di lime e per soli 25 centesimi vi faremo un cocktail”. Venticinque centesimi di dollaro, cioè circa 15 centesimi di euro, sono un prezzo estremamente basso per un cocktail, che può costare anche più di dieci dollari.
Il motivo di questa offerta è che da alcuni mesi il prezzo del lime, un agrume essenziale per fare alcuni cocktail come ad esempio il margarita, è quasi quintuplicato. E non soltanto a Washington. In quasi tutti gli Stati Uniti i cocktail a base di lime sono diventati quasi introvabili oppure i loro prezzi si sono moltiplicati. Il motivo è piuttosto semplice: in Messico, il paese da cui gli Stati Uniti importano quasi il 97 per cento del loro lime (circa mezzo milione di tonnellate l’anno), è in corso quella che il Wall Street Journal ha definito: “la grande carestia del lime”.
Secondo il New York Times, una combinazione di piogge fuori stagione, di malattie delle piante e i danni causati dai cartelli della droga, hanno gravemente danneggiato la produzione di quest’anno di lime (anche se alcuni hanno accusato dell’incremento di prezzo le politiche monetarie della banca centrale americana, che in realtà c’entrano molto poco). La carestia ha portato ad un aumento dei prezzi del lime in Messico, ma ancora di più nel suo principale cliente. Negli Stati Uniti una cassa di lime da quindici chili è passata da un prezzo di circa 15 dollari (10 euro) a 100 dollari (circa 70 euro).
I prezzi sono cresciuti così tanto anche perché mentre l’offerta di lime scendeva al minimo, la domanda raggiungeva il picco annuale: mancano infatti pochi giorni al cinque maggio, giorno nel quale si festeggia il Cinco de mayo – la festa nazionale messicana che oramai si è diffusa anche negli Stati Uniti – e il modo tipico di celebrarlo è andare a mangiare in un locale messicano e bere margarita. In vista del Cinco de mayo molti locali, come la Cantina Matador, fanno scorte di lime, aumentando la domanda e di conseguenza anche il prezzo.
In Europa, invece, non è in corso una simile carestia (una cosa che potete verificare voi stessi andando a ordinare un margarita nel vostro locale di fiducia). L’Europa è molto meno dipendente dalle importazioni messicane rispetto agli Stati Uniti: Italia, Spagna e persino Germania sono paesi produttori di lime e la loro produzione è protetta da una serie di dazi (fino quasi al 9 per cento) che colpiscono le importazioni. Il fabbisogno europeo supera comunque l’offerta e l’Europa importa lime da diversi paesi, ma molto poco dal Messico. Tra i principali fornitori ci sono Argentina, Brasile e Turchia (se l’argomento vi interessa, qui potete giocare con il database del commercio dei prodotti agricoli della FAO).