Un premio Pulitzer nei campi profughi siriani
Il fotografo di AP Khalil Hamra è andato in Giordania, dove centinaia di migliaia di siriani vivono in condizioni molto complicate
![(AP Photo/Khalil Hamra)](https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/04/siria1.jpg)
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Nelle scorse settimane Khalil Hamra, uno dei cinque fotografi di Associated Press vincitori del premio Pulitzer 2013 nella categoria “Breaking News“, è stato in alcuni campi profughi della Giordania dove migliaia di persone si sono rifugiate durante gli ultimi tre anni a causa della guerra civile nella vicina Siria. Alcune fotografie sono state scattate nel campo profughi più grande di tutto il paese, quello di Zaatari, che si trova a circa 12 chilometri dal confine siriano e che ospita circa 106 mila profughi.
Di fatto il campo di Zaatari è una città divisa in distretti e allestita da circa due anni, in cui lavorano diversi operatori delle Nazioni Unite che si occupano di profughi. A causa del notevole sovraffollamento nel campo di Zaatari molti profughi sono andati via verso altri campi non ufficiali, allestiti nei dintorni di Amman, in cerca di condizioni di vita migliori e maggiori possibilità di lavoro. In uno dei posti fotografati da Hamra ci sono circa 100 tende, prese dal campo di Zaatari, e altre abitazioni provvisorie messe insieme utilizzando sacchi di riso e di farina: non c’è elettricità e non c’è acqua corrente, e i profughi devono fare affidamento ai contenitori d’acqua forniti dagli attivisti e, in genere, alla generosità dei residenti giordani.
Si calcola che in tutta la Giordania i profughi siriani siano circa 590 mila. Anche altri paesi della regione, comunque, devono affrontare da più di un anno il problema dei profughi siriani: in Libano, per esempio, arrivano mediamente 2 mila e 500 rifugiati al giorno (più di una persona al minuto) e sembra che i profughi siriani abbiano superato il milione.