L’enorme iceberg in Antartide
È grande come tre volte l'Isola d'Elba e si è staccato da un ghiacciaio a novembre: ora si muove a singhiozzo
Nel novembre del 2013 un enorme iceberg si è separato dal ghiacciaio Pine Island e ha iniziato un lungo viaggio verso il mare di Amundsen, un tratto di mare dell’Oceano Antartico nella regione occidentale dell’Antartide (quella che si trova sul cosiddetto emisfero occidentale della Terra, a sud delle Americhe). L’iceberg, che è stato chiamato B31, ha una estensione di circa 660 chilometri quadrati, pari a circa tre volte la superficie dell’Isola d’Elba.
Secondo i ricercatori della NASA, che lo stanno tenendo sotto controllo con i satelliti, nelle prossime settimane B31 sarà trasportato ulteriormente al largo dalle correnti del mare Antartico, e si teme che proseguendo alla deriva possa creare delle complicazioni per il traffico marittimo. Nell’emisfero australe sta inoltre per iniziare la stagione fredda con il lungo e buio inverno antartico, che renderà molto difficile il monitoraggio degli spostamenti dell’iceberg.
Nel corso della primavera e dell’estate antartica, da poco finita, la NASA ha scattato diverse fotografie satellitari di B31 e le ha messe insieme in un video, mostrando i suoi spostamenti da quando si è separato dal ghiacciaio.
Benché sia uno dei più grandi iceberg mai osservati, è ancora presto per stabilire se la formazione di B31 sia stata causata da uno scompenso delle temperature nella zona dell’Antartide. Il ghiacciaio Pine Island è tenuto sotto controllo da circa 20 anni dai ricercatori perché i ghiacci che lo costituiscono hanno continuato ad assottigliarsi stagione dopo stagione. Oltre all’interesse prettamente scientifico ce n’è anche uno pratico: è bene sapere quando si staccano e vanno alla deriva iceberg di medie e grandi dimensioni, per motivi di sicurezza legati al traffico marittimo.
Nel febbraio del 2014 una nave della British Antarctic Survey (BAS), l’organizzazione britannica che si occupa della ricerca e divulgazione scientifica sull’Antartide, ha raggiunto la baia del Pine Island per osservare direttamente le condizioni del ghiacciaio e studiare le correnti oceaniche, per elaborare un modello sui probabili spostamenti di B31. Le analisi hanno permesso di scoprire che la grande isola di ghiaccio si muove a singhiozzo, stando ferma per giorni e compiendo poi rapidi spostamenti in poche ore, proprio a causa delle correnti e della conformazione del fondale.