Il ragazzo che ha volato nel carrello dell’aereo
A sedici anni, dalla California alle Hawaii: è il centesimo caso noto in sessant'anni, tre quarti sono finiti male
Un ragazzo di sedici anni è stato trovato domenica a vagare nei pressi di una pista dell’aeroporto di Maui, l’isola maggiore delle Hawaii: secondo le ricostruzioni ottenute anche grazie alle telecamere dell’aeroporto di San Jose in California, il ragazzo aveva viaggiato per le cinque ore e mezza del volo da un aeroporto all’altro nell’alloggiamento del carrello dell’aereo, riuscendo ad arrivare vivo malgrado le bassissime temperature attraversate e la fatica del viaggio.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza a San Jose mostrano il ragazzo che nella penombra prima dell’alba supera una recinzione e si va a infilare nel carrello del volo 45 della Hawaiian Airlines, in partenza per Maui: il video è stato individuato dopo che il sedicenne è stato trovato vicino alla pista, circa un’ora dopo l’atterraggio del volo, avvenuto alle 10,30 del mattino locali di domenica. A quanto si è ricostruito, ha trascorso gran parte del volo in stato di incoscienza, stordito dal freddo – il volo ha raggiunto un’altitudine di oltre 11mila metri e temperature di meno sessanta gradi – e si è ripreso soltanto un’ora dopo che l’aereo era atterrato. «Come abbia fatto a sopravvivere non lo so: è un miracolo», ha detto un portavoce dell’FBI di Honolulu. Aveva una felpa col cappuccio e calzoni lunghi, e nessun indumento speciale per affrontare il volo (secondo alcune fonti avrebbe 15 anni e non 16). Secondo le prime sommarie informazioni diffuse dall’FBI, il ragazzo sarebbe scappato di casa, a Santa Clara, dopo un litigio con la famiglia. È stato portato in un ospedale di Honolulu, ma non gli sono state trovate ferite o traumi fisici.
I casi di tentativi di volo nel carrello di un aereo non sono rarissimi, ma spesso finiscono male per chi li compie: spiega BBC che dal 1947 80 di 105 casi noti sono finiti con la morte del passeggero. Però nell’anno passato ci sono state notizie di due sopravvissuti, grazie – spiegano gli esperti – al calore accumulato dagli pneumatici e a quello diffuso dai sistemi elettrici e meccanici del carrello. E lo stato di incoscienza causato dalla rapida ascesa può favorire una maggiore resistenza del sistema nervoso e una minore necessità di ossigeno. Secondo gli esperti consultati da diversi media americani, lo spazio in cui si ripiegano i carrelli può ospitare una persona, ma il rischio è che all’apertura degli sportelli e dispiegamento del carrello il passeggero possa cadere o ferirsi. Per ora nessuna accusa è stata presentata contro il ragazzo, perché non risulta aver messo in pericolo il volo.
(nella foto, il sedicenne viene caricato su un’ambulanza al Kahului Airport di Kahului, Maui, Hawaii, AP Photo/The News, Chris Sugidono)