La meteora avvistata a Murmansk
Ha illuminato a giorno per alcuni secondi il cielo notturno dell'estremo nord-ovest della Russia, senza causare danni: i video
Sabato 19 aprile a Murmansk, una città nell’estremo nord-ovest della Russia non molto lontano dal confine con la Norvegia, è stato avvistato il passaggio di una meteora che per alcuni secondi ha illuminato il cielo notturno. Secondo i media locali, il fenomeno non ha causato danni a cose o persone nella zona. Il passaggio della meteora è probabilmente legato allo sciame meteorico delle Liridi, che di solito si verifica nella seconda metà di aprile di ogni anno e che viene osservato da millenni. Di solito non è molto appariscente, ma talvolta si verificano degli incrementi che portano a fenomeni come quello di sabato, ha spiegato l’astronomo russo Viktor Troshenkov.
Sui media russi circolano da alcune ore diversi video che mostrano il passaggio della meteora. Si tratta di filmati realizzati con le videocamere montate sui cruscotti di alcune automobili, pratica molto diffusa in Russia dove per tutelarsi i guidatori filmano la strada per avere prove concrete in caso di incidente da sottoporre alla loro assicurazione.
La presenza delle “dashcam”, cioè delle videocamere sul cruscotto, ha permesso in passato di registrare i passaggi di altre meteore, in alcuni casi ancora più spettacolari di quello di Murmansk. Nel febbraio del 2013 nella porzione di cielo sopra gli Urali meridionali una meteora entrò nell’atmosfera terrestre producendo un forte boato, la cui onda d’urto causò seri danni e feriti in diverse città soprattutto nella regione amministrativa di Čeljabinsk. A ottobre dello stesso anno sul fondo del lago Čebarkul’ fu trovato un frammento del meteorite di circa 570 chilogrammi.
Ogni anno sulla Terra cadono circa 40mila tonnellate di rocce spaziali, ma raramente ce ne rendiamo conto perché di solito si tratta di meteore alquanto piccole che si polverizzano durante il loro impatto ad alta velocità con l’atmosfera. Eventi come quello in Russia, con una meteora di maggiori dimensioni, si verificano in media ogni dieci anni, ma dato che la porzione della Terra abitata da esseri umani è relativamente limitata gli impatti avvengono di solito in aree non abitate o sugli oceani e quindi non creano danni immediatamente apprezzabili.