Perché alcuni sono mattinieri e altri no
C'entrano gli ormoni, la luce artificiale, i geni e qualche cattiva abitudine
di Suzanne Sadedin - Slate via Quora
I cicli del sonno sono principalmente regolati dai ritmi circadiani, alla base delle fluttuazioni dei livelli ormonali. Gli esseri umani ne hanno di diverso tipo, ma conosciamo bene soltanto il funzionamento di quello principale, che si trova nell’ipotalamo, vicino alla base del cervello.
Funziona così. Gli occhi contengono alcune speciali cellule fotosensibili (in aggiunta ai bastoncelli e ai coni per la visione normale) che sono collegate al vostro ipotalamo. Quando la luce raggiunge gli occhi, queste cellule allertano l’ipotalamo, che utilizza l’informazione per decidere quando è giorno in base a un ciclo di circa 24 ore. Nei momenti in cui l’ipotalamo decide che è notte, manda un comando all’epifisi affinché produca melatonina. E la melatonina innesca la sensazione di torpore.
La luce artificiale notturna confonde l’ipotalamo. Pensa “Oops, sono fuori di un paio d’ore”. Quindi prova a correggere la cosa facendo dormire di più al mattino. Anche la luce del mattino coperta da tende o tapparelle tende a confondere ulteriormente l’ipotalamo. La notte successiva, l’ipotalamo adotta il nuovo orario sfasato, così si ha sonno più tardi, si tengono le luci accese più a lungo e l’ipotalamo decide di spostare il ciclo sonno-veglia ancora più avanti.
Negli esperimenti in cui vengono tenute lontano dalla luce naturale, le persone tendono a mantenere un ritmo circadiano più lungo, di circa 20 minuti. Questo sembra dimostrare che il nostro orologio biologico, tanto per cominciare, non è poi così affidabile: dipendiamo fortemente dalla luce naturale per mantenerlo accurato.
Peraltro, i ritmi circadiani contribuiscono a diminuire la frequenza cardiaca, abbassare la temperatura corporea e ridurre i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) ogni notte. Alcuni studi recenti dimostrano che stravolgere questi ritmi può interferire con diverse attività a livello dei geni.
Alcuni ricercatori ritengono i ritmi moderni del sonno sono molto innaturali, a causa dalla prevalenza della luce artificiale e dalla privazione costante del sonno. Si ritiene che le società tribali e preindustriali normalmente dormissero in due fasi distinte da quattro ore ciascuna, con due-tre ore di veglia in mezzo. Questa tendenza è emersa anche nelle persone tenute sperimentalmente lontano dalla luce artificiale.
Infine, pare che sia anche un fattore genetico a condizionare il proprio essere mattinieri o tipi notturni, e alcuni studi sulle attività cerebrali hanno mostrato differenze consistenti tra i due gruppi. I tipi notturni sono più inclini alla depressione, al consumo di farmaci e all’insonnia. D’altra parte, sono migliori nel ragionare, più produttivi, più ricchi, e hanno maggiore successo professionale. Quindi, se siete tipi notturni circondati da mattinieri, non lasciatevi intimidire da un ciclo circadiano che potrebbe semplicemente non essere fisiologicamente adatto a voi. Mantenere i ritmi circadiani (abbastanza) stabili e dormire a sufficienza è quello che importa, non a che ora andate a dormire.
© Slate 2014