È morto l’ex pugile Rubin “Hurricane” Carter
Aveva 76 anni ed era malato da tempo, a lui Bob Dylan dedicò la canzone “Hurricane” nel 1975
Domenica 20 aprile Rubin Carter è morto a Toronto, in Canada, a 76 anni. È stato un pugile americano del New Jersey noto soprattutto per aver trascorso in prigione quasi vent’anni della sua vita, dopo essere stato condannato ingiustamente per triplice omicidio nel 1966. La sua storia divenne ancora più nota quando nel 1975 il cantante Bob Dylan gli dedicò una canzone lunga più di 8 minuti dal titolo “Hurricane”, che era il soprannome con cui Carter era conosciuto nel mondo della boxe.
La morte di Carter è stata confermata da un suo caro vecchio amico, John Artis, che fu anche lui condannato nel 1966. Artis e Carter furono accusati di aver ucciso tre persone in un bar di Paterson, in New Jersey, nelle prime ore del 17 giugno 1966. Nel 1974, mentre era in prigione, Carter terminò di scrivere un libro autobiografico in cui raccontava la sua storia: il libro fu spedito a diverse celebrità, inclusi Muhammad Ali, Aretha Franklin, Harry Belafonte e Bob Dylan, che Carter ebbe anche l’occasione di incontrare e conoscere di persona.
Diceva già tutto Dylan nel primo ritornello: “Questa è la storia di Hurricane, l’uomo a cui le autorità diedero la colpa per qualcosa che non aveva mai commesso, sbattuto in una cella, ma una volta sarebbe potuto diventare campione del mondo”. La storia di Rubin Carter fu raccontata anche nel film Hurricane, diretto da Norman Jewison nel 1999 e interpretato da Denzel Washington.
Carter non fu mai campione del mondo ma di lui si racconta spesso il suo più celebre incontro, del 1963, quando mandò KO Emile Griffith due volte nella prima ripresa, vincendo poi l’incontro per KO tecnico. Perse poi la possibilità di diventare campione del mondo, un anno dopo, quando fu sconfitto ai punti da Joey Giardello.