Il taglio dell’IRPEF si fa, dice Renzi

Gli 80 euro saranno in busta paga da maggio e il taglio dell'IRAP è stato confermato; però lo Stato, gli enti locali, le regioni e la RAI hanno 60 giorni per decidere dove tagliare

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha presentato venerdì pomeriggio quanto deciso dal Consiglio dei ministri in relazione soprattutto al taglio dell’IRPEF, l’imposta sui redditi, e dell’IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive. Manca ancora però il testo del decreto – «è in fase di coordinamento con i singoli ministri e sarà in Gazzetta credo all’inizio della prossima settimana», ha detto Renzi – e quindi per adesso si può raccontare solo quello che è stato descritto in conferenza stampa dallo stesso Renzi e da Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia.

IRPEF e IRAP
Renzi ha confermato il taglio dell’IRAP di 10 punti percentuali e soprattutto il taglio dell’IRPEF da 80 euro al mese per tutte le persone che guadagnano dagli 8.000 euro ai 26.000 euro annuali. L’ipotesi di allargare verso il basso il numero dei cittadini interessati dal bonus alla fine è stata scartata, ha detto Renzi, perché «è prevalso l’obbligo di mantenere l’impegno sugli 80 euro». Gli 80 euro saranno in busta paga da maggio.

Senza leggere il decreto non si capisce ancora con certezza se gli 80 euro sono frutto di un bonus – in attesa di confermarlo tra un anno, come si era ipotizzato nei giorni scorsi – o di un taglio strutturale e definitivo: Renzi ha garantito che sarà percorsa la seconda ipotesi, parlando più volte di «misura strutturale», ma ha detto anche che la questione entrerà «a regime» con un intervento nella legge di stabilità. Renzi ha detto che ci sarà un piccolo gradino per chi guadagna tra i 24.000 e i 26.000 euro, per evitare che – per effetto del taglio – chi guadagna meno di 26.000 euro finisca per guadagnare di più di chi non è coinvolto dal taglio. In futuro il governo interverrà anche sui cosiddetti “incapienti”, ha detto Renzi, che guadagnano meno di 8.000 euro.

Dove si prendono i soldi?
Renzi ha annunciato un largo numero di misure, alcune simboliche e altre più concrete, e ha detto che serviranno 6,9 miliardi di euro nel 2014 e 15 miliardi nel 2015. Tra le misure elencate da Renzi ce ne sono tante già descritte nel DEF e previste dalla spending review, e poi ci sono l’abolizione delle tariffe postali avvantaggiate per i candidati alle elezioni (vale 10 milioni di euro, dice Renzi), l’abolizione dell’obbligo di dare pubblicità sui giornali a gare d’appalto e comunicazioni simili (si faranno online e il taglio vale 100 milioni di euro, dice Renzi), l’obbligo per ogni ministero di avere un massimo di cinque auto blu e vendere le altre. Tutte le spese degli enti locali e dello Stato dovranno essere pubblicate online entro 60 giorni: se non lo faranno, il governo ridurrà i trasferimenti.

Non ci sono i “tagli alla sanità” di cui avevano parlato i giornali nei giorni scorsi, ma Renzi ha detto che il governo pensa di ottenere 2,1 miliardi attingendo da enti locali, regioni e Stato, ognuno per 700 milioni di euro. Renzi ha detto che enti locali e regioni avranno 60 giorni per decidere liberamente dove e cosa tagliare, così da evitare il meccanismo dei tagli lineari; se non lo faranno interverrà il governo, tagliando dove si riscontreranno anomalie e «sproporzioni dei costi standard». Nei tagli del governo è stata citato anche il tetto di 240 mila euro per gli stipendi annuali dei manager pubblici (la «norma Olivetti», l’ha definita Renzi) e una «revisione del programma di sviluppo degli F35» per risparmiare 153 milioni di euro nel 2014.

Anche la RAI dovrà «partecipare al risanamento», ha detto Renzi, fornendo 150 milioni di euro in tagli: il consiglio di amministrazione dell’azienda potrà scegliere dove e come tagliare e avrà anche la facoltà di vendere RAI Way, la società per azioni che possiede la rete di diffusione del segnale radiotelevisivo della RAI e ha il compito di gestire gli impianti, e riorganizzare le sedi regionali, se lo riterrà opportuno. Un’altra parte delle risorse verrà dalla lotta all’evasione fiscale, ma Renzi ha chiarito che per evitare di mettere a bilancio cifre a caso il governo considererà tra le coperture soltanto i 300 milioni di euro già recuperati e «certificati». Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha detto che queste misure serviranno a sostenere e rinforzare una ripresa che c’è ma che è «fragile».

Sul sito del governo ci sono un comunicato e una scheda che aggiungono qualche dettaglio sulle misure annunciate. Di seguito, i dieci tweet con cui il governo ha sintetizzato quanto deciso dal Consiglio dei ministri.