282 dispersi nel naufragio in Corea del Sud
Continuano le ricerche dei passeggeri che erano sulla nave affondata, più si va avanti e più diventano difficili: intanto 179 persone sono state salvate, almeno 14 sono morte
Giovedì 17 aprile al largo delle coste meridionali della Corea del Sud sono riprese le ricerche delle 282 persone disperse nel naufragio della nave Sewol, avvenuto nella mattina di mercoledì mentre l’imbarcazione era in viaggio dal porto nord-occidentale di Incheon verso l’isola di Jeju, che si trova nel sud, oltre la penisola coreana. Trasportava 475 persone e la maggior parte di queste erano studenti di una scuola superiore della capitale Seul. Fino a ora i soccorritori hanno recuperato i corpi di 14 persone e portato in salvo 179 persone, ma più passano le ore più diventa difficile e improbabile trovare ancora qualche disperso vivo.
Alle ricerche stanno partecipando oltre 550 persone, per lo più sommozzatori della Marina coreana e della Guardia costiera, che compiono immersioni intorno al relitto in cerca dei dispersi. Le operazioni di ricerca sono complicate dalle forti correnti marine nella zona, che sollevano il fondo fangoso del mare riducendo di molto la visibilità.
Nel tratto di mare in cui è affondata la Sewol ci sono circa 170 navi alla ricerca dei dispersi e sulla zona volano di continuo 29 aeroplani da ricognizione. Due navi dotate di gru stanno raggiungendo l’area: serviranno per sollevare il relitto.
A un giorno dall’incidente non è ancora chiaro che cosa abbia causato l’affondamento. Alcuni passeggeri hanno raccontato di avere sentito un forte colpo poco prima che la nave iniziasse ad affondare. Secondo gli esperti, la Sewol potrebbe avere urtato uno scoglio danneggiando il proprio scafo. La Guardia costiera ha il sospetto che la nave non fosse completamente in rotta quando si è verificato l’incidente. La nave è affondata in poco tempo senza dare la possibilità a molti passeggeri di mettersi in salvo. Alcuni si sono tuffati dai ponti dell’imbarcazione e sono stati recuperati dai primi pescherecci che sono arrivati nell’area rispondendo alla richiesta di aiuto della nave.
Delle 475 persone a bordo, 325 erano studenti di una scuola superiore di Ansan, nella periferia sud di Seul. Partecipavano a una gita scolastica che li avrebbe portati a Jeju dove ci sono diversi resort e centri turistici. Circa due terzi dei dispersi sono studenti, secondo le autorità coreane.
Tra le 14 persone morte ci sono almeno cinque studenti, due loro insegnanti e un membro dell’equipaggio della Sewol di 22 anni. L’identità degli altri morti non è stata ancora confermata.
Alcuni passeggeri sopravvissuti al naufragio hanno raccontato che poco dopo l’incidente, quando la nave ha iniziato a inclinarsi, diversi membri dell’equipaggio hanno invitato le persone a bordo a non muoversi e a rimanere ai loro posti. Questi ripetuti annunci hanno rallentato le operazioni di evacuazione, che sono iniziate quando ormai la nave si stava inabissando. I familiari delle persone disperse hanno criticato la gestione dei soccorsi da parte del governo coreano, accusato di avere dato informazioni contrastanti sull’effettivo numero di persone coinvolte nel naufragio e di non avere organizzato efficacemente le ricerche in mare dei dispersi.