Paesaggi aumentati
Cosa succede se mettiamo uno specchio al centro di un paesaggio? Il fotografo americano Cody William Smith gioca con la prospettiva e i riflessi
A Moment’s Reflection è un progetto realizzato dal fotografo e direttore della fotografia americano Cody William Smith. Smith pianta un largo specchio circolare nella sabbia, nella terra o in riva al mare dei paesaggi che vuole fotografare, così da mostrare altri particolari che solitamente non compaiono in un’unica inquadratura e giocare con il riflesso di oggetti, elementi naturali e superfici. Grazie all’angolatura che dà allo specchio riesce a ottenere molteplici effetti: lo straniamento di ritrovare una montagna dentro un’altra montagna, la difficoltà a riconoscere lo specchio che si è mimetizzato con lo sfondo, la bellezza delle increspature sovrapposte e innaturali delle onde.
Le fotografie non sono soltanto un esercizio estetico ma, come spiega il fotografo, uno studio in corso sui riflessi, sulle prospettive e sulle somiglianze di mondi diversi e lontani tra loro.
Smith spiega infatti:
«I riflessi sono il mezzo fisico primario con cui percepiamo il mondo attorno a noi. Voi e io possiamo vedere soltanto come risultato dei riflessi diffusi prodotti da qualsiasi persona, posto o oggetto osserviamo. […] La fotografia è un’arte che dipende dalla manipolazione e dalla capacità di catturare la luce riflessa e rifratta attraverso l’uso di lenti, prismi e sensori. A Moment’s Reflection è il mio studio in corso sui riflessi speculari, simili a quelli di uno specchio. Voglio disegnare delle connessioni tra forme familiari introducendo dei riflessi in paesaggi dove normalmente non esisterebbero. Lo specchio serve come punto focale in una data scena e funziona anche come una finestra che crea una prospettiva completamente unica allo stesso luogo».
«A volte – dice sempre Smith – sento come se i riflessi rivelassero la simmetria nascosta in paesaggi complessi, altre che ci sono connessioni tra gli opposti. In ogni istante comunque cerco di fotografare in due direzioni nello stesso momento. Guardare (e fotografare) solo un’unica direzione, significa ignorare l’altra. Con questi riflessi speculari sono in grado di fondere due prospettive separate, e così le immagini che ne risultano sono soggette a variazioni senza fine».
Sul sito di Smith si possono guardare altre fotografie di A Moment’s Reflection e di altri suoi progetti, che si possono anche acquistare online. Smith si può seguire anche su Tumblr e su Twitter.