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  • Martedì 15 aprile 2014

Storia della strage di Hillsborough

Una delle più sanguinose nella storia del calcio: 96 tifosi del Liverpool morirono schiacciati dalla calca, le cause dell'incidente sono state accertate solo pochi anni fa

Apr 1989: Supporters are crushed against the barrier as disaster strikes before the FA Cup semi-final match between Liverpool and Nottingham Forest played at the Hillsborough Stadium in Sheffield, England. Mandatory Credit: David Cannon/Allsport
Apr 1989: Supporters are crushed against the barrier as disaster strikes before the FA Cup semi-final match between Liverpool and Nottingham Forest played at the Hillsborough Stadium in Sheffield, England. Mandatory Credit: David Cannon/Allsport

Il 15 aprile 1989 si verificò una delle più sanguinose stragi nella storia del calcio: 96 tifosi del Liverpool morirono schiacciati dalla calca a causa di una cattiva gestione delle entrate all’interno dello stadio Hillsborough di Sheffield, dove era in corso la semifinale di FA Cup – la coppa nazionale inglese – tra Liverpool e Nottingham Forest. La partita venne sospesa dopo sei minuti ma non fu immediatamente chiaro cosa aveva causato l’incidente, e se ne discusse per anni.

L’incidente è rimasto nella memoria e nell’immaginario di moltissimi tifosi inglesi e ha generato anche una storia laterale: il boicottaggio del tabloid Sun da parte dei tifosi del Liverpool, che dura da allora, a causa di alcuni articoli pubblicati nei giorni successivi all’incidente in cui veniva data la colpa della strage ai tifosi. Nel 2012, a più di vent’anni dall’incidente, una commissione governativa indipendente chiarì le cause dell’incidente e raccontò le molte responsabilità della polizia e dei soccorsi.

La storia, dall’inizio
Liverpool-Nottingham Forest, il 15 aprile 1989, si giocava in campo neutro. Il Liverpool e il Nottingham erano due delle squadre inglesi più forti, in quel periodo: l’anno prima erano rispettivamente arrivate prima e terza, e nella stagione in corso Liverpool era secondo appena dietro all’Arsenal (che quell’anno vinse il campionato per la prima volta in 28 anni, battendo proprio il Liverpool per 2-0 all’ultima giornata: è la storia che fa da sfondo al famoso libro “Febbre a 90′” di Nick Hornby). All’epoca il Nottingham, che è stato fondato nel 1865 ed è una delle squadre di calcio più antiche del mondo, non vinceva la FA Cup da quarant’anni esatti (né l’avrebbe più vinta: da 15 anni gioca in Premiership, la Serie B inglese, senza grandi ambizioni).

Come per tutte le partite importanti, allo stadio erano previste molte migliaia di tifosi, dell’una e dell’altra squadra. Verso le due e mezza del pomeriggio, circa mezz’ora prima dell’inizio della partita, migliaia di tifosi del Liverpool stavano ancora aspettando di entrare allo stadio nei due settori della curva a loro riservati, il numero 3 e il numero 4. Ai due settori, che più tardi si scoprì potevano contenere solo 1600 persone, si accedeva tramite alcuni tornelli.

liv1 (fonte: BBC News)

Attorno alle tre meno un quarto la curva era stata riempita per intero, ma la maggior parte dei tifosi del Liverpool era rimasta fuori dallo stadio. Alle 14.52, visto che la situazione non si sbloccava, la polizia decise di aprire un cancello che di solito serviva a fare uscire i tifosi dallo stadio, il cosiddetto “Gate C”: secondo le testimonianze, moltissimi tifosi – senza che nessuno gli controllasse il biglietto – si riversarono nel tunnel che dal Gate C portava ai settori 3 e 4 e schiacciarono le persone che avevano già preso posto in piedi, spingendole verso il basso e contro la recinzione che separava gli spalti dal campo.

Supporters are crushed

In pochi minuti, un totale di circa 3000 persone occupò i settori 3 e 4. In molti provarono quindi a scavalcare le recinzioni laterali, che confinavano con i settori 1 e 5, oppure a entrare direttamente in campo scavalcando la recinzione nella parte più bassa dei due settori.

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A un certo punto crollò una transenna che separava la parte superiore dalla parte inferiore di un settore: molta gente precipitò addosso a quelli che stavano sotto. A circa sei minuti dall’inizio della partita, alle 15:06, un poliziotto entrò in campo e ordinò all’arbitro di sospendere la partita, mentre moltissimi tentavano ancora di scappare dai due settori arrampicandosi sulle recinzioni. I tifosi si accorsero che molti di loro erano feriti e improvvisarono delle barelle staccando alcuni cartelloni pubblicitari. Nonostante ci fossero molte ambulanze sul posto i soccorsi tardarono ad arrivare: troppa gente occupava il loro tragitto. Quel pomeriggio morirono schiacciate e soffocate 95 persone, un’altra morì nel 1993 dopo anni di coma; centinaia di persone rimasero invece ferite.

Dopo
Quattro giorni dopo l’incidente, il 19 aprile del 1989, il tabloid Sun uscì nelle edicole con in prima pagina un titolone di due parole: “La verità”. Citando alcune testimonianze di un anonimo agente di polizia e di un membro del partito conservatore, il tabloid accusava i tifosi del Liverpool di aver ostacolato i soccorsi, di avere attaccato la polizia e i soccorritori e avere derubato altri tifosi.

sun

La verità:
-Alcuni tifosi hanno rubato il portafogli di altri tifosi
-Alcuni tifosi hanno orinato sui coraggiosi poliziotti
-Alcuni tifosi hanno picchiato i paramedici mentre rianimavano i feriti

Il giorno dell’uscita di quel numero del Sun i tifosi del Liverpool indirono un boicottaggio che dura ancora oggi.

Due giorni dopo l’incidente il giudice della Corte d’Appello, Peter Taylor, fu incaricato dal governo di aprire un’inchiesta sull’incidente. Il 4 agosto 1989, circa quattro mesi dopo, Taylor diffuse i risultati della sua inchiesta sostenendo che la colpa dell’incidente era da attribuire in parte alla decisione della polizia di tenere aperto il tunnel che portava ai settori 3 e 4 e in parte alla lentezza con cui affrontarono i disagi che ne conseguirono. Nonostante il rapporto di Taylor, un anno dopo il director of public prosecutions (il procuratore capo del Crown Prosecution Service, una specie di agenzia di giustizia non ministeriale) decise di non denunciare nessuna persona né associazione per insufficienza di prove.

Nel 2009, vent’anni dopo l’incidente e dopo numerosi infruttuosi tentativi di fare chiarezza da parte dei tifosi del Liverpool e dei parenti delle persone morte, il governo inglese di David Cameron decise di formare una commissione indipendente, lo Hillsborough Independent Panel, per analizzare i documenti fino a quel momento secretati in possesso del governo: la commissione fu presieduta dall’allora vescovo di Liverpool James Jones e comprese, fra gli altri, un avvocato specializzato in diritti umani, la giornalista d’inchiesta Katy Jones e un criminologo.

Dopo quasi tre anni e circa 450mila documenti analizzate, la commissione concluse che le responsabilità dell’incidente furono in gran parte dovute alla cattiva gestione della polizia e all’inefficienza dei soccorsi, come sostenne l’inchiesta del 1989: secondo quanto contenuto nella relazione della commissione pubblicata nel 2012, 41 tifosi sui 96 morti nell’incidente potevano essere salvati da un intervento più efficace dei soccorsi. In particolare la commissione concluse, fra le altre cose:

Né la polizia né i soccorsi locali attivarono le procedure per gestire un incidente di massa. Le comunicazioni fra i servizi di emergenza furono imprecise e portarono a ritardi, incomprensioni e inefficienza nel controllare e coordinare la gestione dell’emergenza. […] Vari staff medici non furono convocati sul posto finché non fu troppo tardi perché agissero con efficacia. I documenti secretati mostrano chiare e ripetute prove di inefficienza nella gestione e coordinamento in una situazione di emergenza. Nonostante la confusione sia comprensibile nei minuti immediatamente successivi a un grosso incidente, ci vollero almeno 45 minuti prima che i feriti venissero portati via dalla tribuna.

Il sito del Sun il 12 settembre 2012 pubblicò un articolo riportando le conclusioni della commissione e ammettendo di aver riportato notizie errate nel 1989. Il 13 settembre in prima pagina aprì con il titolone “La verità reale” e uno schema che richiamava la prima pagina del 19 aprile 1989. James Murdoch, il figlio del magnate australiano Rupert Murdoch, l’allora responsabile esecutivo di News International, la società che controlla il Sun, chiese scusa per come il tabloid seguì all’epoca la vicenda. Anche David Cameron si scusò a nome dello stato, spiegando che «ciò che accadde quel giorno e da allora fu sbagliato». L’Independent Police Complaints Commission, un organo di controllo sulle attività delle forze dell’ordine, si sta occupando da allora di chiarire le colpe che portarono all’incidente: l’IPCC, interrogando i poliziotti coinvolti nel caso, ha già scoperto che più di 200 loro rapporti furono modificati. La prossima udienza dell’inchiesta dell’IPCC si terrà il 22 aprile.

La commemorazione
Domenica 13 aprile, in occasione della partita fra Liverpool e Manchester City, i tifosi del Liverpool hanno composto con alcuni cartoni colorati la scritta “96, 25 anni” per commemorare l’anniversario dell’incidente; hanno lasciato vuoto un settore dello stadio di Anfield, hanno cantato il loro inno, “You’ll never walk alone” e poi hanno osservato un minuto di silenzio (silenzio vero, come si vede in questo video). Nel corso della stessa giornata le partite dei campionati professionistici inglesi sono cominciate con sette minuti di ritardo, per ricordare la sospensione della partita, avvenuta sei minuti dopo il fischio d’inizio.

Anche a Liverpool, negli uffici e nelle scuole, sono stati indetti alcuni minuti di interruzione delle attività a partire dalle 15: molte chiese di Liverpool, fra cui la cattedrale e quella del municipio, hanno fatto risuonare 96 rintocchi di campana, in ricordo delle 96 persone morte a Hillsborough. Nella stazione ferroviaria della città, su un maxischermo sono apparse alcune fotografie delle 96 persone.