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10 invenzioni che dobbiamo alla Prima guerra mondiale

L'acciaio inossidabile

L'esercito inglese aveva un problema: il calore provocato dal continuo attrito dei proiettili nelle canne dei cannoni ne causava la deformazione. Un ingegnere di Sheffield, Harry Brearley, fu incaricato di studiare una soluzione e si mise alla ricerca di un acciaio più resistente. Brearley effettuò diversi tentativi senza successo, tuttavia, tra i pezzi di acciaio che erano stati buttati nella pila degli scarti nel cortile del suo laboratorio di Sheffield, notò che quelli a cui aveva aggiunto del cromo non arrugginivano. La scoperta fu usata solo marginalmente dall'esercito inglese, ma dopo la guerra si cominciò a usare l'acciaio inossidabile per le posate da cucina e gli strumenti chirurgici.
(Foto: Chaloner Woods/Getty Images)

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Le cerniere lampo

Le zip furono inventate negli Stati Uniti da Gideon Sundback, un immigrato svedese che lavorava per la Universal Fastener Company. L'esercito americano le adottò subito per le sue uniformi e stivali e, dopo la guerra, le lampo cominciarono a essere prodotte e usate anche in ambito civile.
(Foto: AP Photo/Columbia)

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La radio sugli aerei

Fino alla Prima guerra Mondiale i piloti non avevano modo di comunicare tra loro o con le basi di terra. Anche i soldati a terra, in verità, comunicavano sfruttando connessioni via cavo che erano facilmente bloccate o intercettate dai nemici. Nel 1916 l'esercito britannico trovò finalmente il modo di avere delle radio sugli aerei e trovò dei modi per evitare che il rumore dei motori rendesse impossibile la comprensione delle comunicazioni: i microfoni e gli auricolari vennero integrati nei caschi degli aviatori.
(Foto: AP Photo)

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L'orologio da polso

Gli orologi da polso non furono inventati durante la guerra, ma fu questo il momento in cui cominciarono a essere usati dalla maggioranza delle persone. I soldati dovevano poter conoscere l'ora per potersi organizzare ma avevano anche bisogno di avere entrambe le mani libere per poter combattere. Durante la Prima Guerra Mondiale, inoltre, la fanteria doveva sincronizzare i suoi attacchi con quelli dell'artiglieria e gli orologi diventarono fondamentali. Si stima che nel 1916 un soldato su quattro indossasse un orologio da polso.
(Foto: AP Photo/LM Otero)

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Le salsicce vegetariane

Le salsicce di soia furono inventate a Colonia, in Germania, da Konrad Adenauer, allora sindaco della città e poi cancelliere tedesco. Adenauer inventò le salsicce vegetariane cercando un modo di supplire alla scarsità di cibo causata dall'embargo britannico, che aveva reso introvabile la carne. Adenauer provò a brevettare il nuovo prodotto in Germania ma, a quanto pare, la legge proibiva di chiamare "salsiccia" qualcosa che non contenesse carne; nel 1918 fu la Gran Bretagna a garantire a Adenauer il brevetto delle salsicce di soia.
(Foto: AP Photo/Larry Crowe)

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L'ora legale

L'idea di spostare le lancette avanti per sfruttare meglio la luce del sole fu di Benjamin Franklin, che ne scrisse per la prima volta nel 1784: era un modo per non dover sprecare costose candele anche nei mesi estivi. L'idea non venne presa sul serio fino alla prima guerra mondiale, quando la scarsità di carbone in cui si trovava la Germania spinse il governo tedesco a decretare il cambio di orario al fine di risparmiare sul riscaldamento e l'illuminazione: alle 23:00 del 30 aprile del 1916 gli orologi vennero spostati avanti di un'ora. L'idea venne adottata anche dagli Stati Uniti e da altri stati europei ma fu abbandonata a guerra finita, per poi tornare diversi anni dopo.
(Foto: Raedle/Getty Images)

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Le bustine del tè

Le bustine del tè non furono esattamente inventate durante la guerra, ma una società tedesca copiò l'idea al mercante di tè americano che la aveva avuta e cominciò a produrre tè in bustine, comodo per i soldati al fronte. Il prodotto era chiamato "bomba di tè".
(Foto: APimages)

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Gli assorbenti

Nel 1914 Ernst Mahler e James Kimberly, della piccola azienda americana Kimberly-Clark, durante un viaggio in Europa avevano scoperto un materiale cinque volte più assorbente del cotone e meno costoso da produrre. Dopo averlo portato negli Stati Uniti, lo brevettarono e cominciarono a produrlo su larga scala, lo chiamarono Cellucotton. Quando gli Stati Uniti entrarono in guerra, nel 1917, l'esercito cominciò ad acquistare il Cellucotton per usarlo negli ospedali militari. Determinanti per il successo del Cellucotton, tuttavia, furono le infermiere della Croce Rossa che, durante la guerra, cominciarono a usarlo in modo non ufficiale come assorbenti. Quando la guerra finì la Kimberly-Clark riacquistò le rimanenze di Cellucotton dall'esercito e, dopo due anni di ricerca e sviluppo, cominciò a produrre i primi assorbenti, i Kotex. Inizialmente fu difficile introdurre il prodotto sul mercato, molte donne erano imbarazzate a chiedere i Kotex ai negozianti: per questa ragione, la Kimberly-Clark chiedeva ai negozianti di lasciare una scatola in cui le clienti potessero lasciare i soldi senza passare dalla cassa.

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I Kleenex

La loro invenzione è collegata a quella degli assorbenti: viste le resistenze che inizialmente i Kotex incontrarono sul mercato, la Kimberly-Clark cominciò a cercare altri modi per commercializzare il Cellucotton. Nel 1920 Bert Fourness, un dipendente della compagnia, scoprì che stirando i fogli di cellullosa si ottenevano dei fazzoletti abbastanza morbidi da poter essere usati per il viso. Nel 1924 i primi fazzoletti usa e getta vennero commercializzati con il nome Kleenex.

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La lampada abbronzante

A Berlino, nel 1918, circa la metà dei bambini soffriva di qualche forma di rachitismo, una malattia infantile che si manifesta in un indebolimento delle ossa dei bambini. Le cause del rachitismo non erano ben chiare ma la malattia si manifestava soprattutto tra i bambini più poveri e peggio nutriti, che durante la guerra erano molti a causa della scarsità di cibo. Un medico tedesco, Kurt Huldschinsky, scoprì che esponendo i bambini affetti da rachitismo a delle lampade a raggi ultravioletti si ottenevano dei notevoli miglioramenti nelle condizioni dei pazienti. Successivamente, proseguendo le ricerche di Huldschinsky, venne scoperto che la Vitamina D è necessaria per lo sviluppo delle ossa e che il processo è stimolato dai raggi ultravioletti.
(Foto: Topical Press Agency/Getty Images)