Le foto della maratona di Pyongyang
È arrivata alla 27esima edizione e quest'anno per la prima volta hanno partecipato anche turisti stranieri
Domenica 12 aprile in Corea del Nord si è corsa la 27esima edizione della maratona di Pyongyang, ufficialmente “Mangyongdae Prize International Marathon”, a cui per la prima volta hanno potuto partecipare anche i turisti stranieri. Circa duecento atleti e appassionati si sono iscritti insieme a centinaia di nordcoreani, anche se non si conosce il numero esatto dei partecipanti. La gara è stata vinta dal nordcoreano Pak Chol, che ha terminato la maratona maschile in due ore, 12 minuti e 26 secondi. Le sorelle gemelle Kim Hye Gyong e Kim Hye Song, anche loro nordcoreane, sono arrivate rispettivamente prima e seconda nella gara femminile (Kim Hye Gyong ha vinto con un tempo di due ore, 27 minuti e 4 secondi).
Quella di domenica non è stata la prima maratona aperta agli stranieri. In tutte le ultime cinque edizioni della Maratona di Pyongyang hanno partecipato concorrenti stranieri, e la gara stessa è stata vinta da stranieri (nel 2013, per esempio, ha vinto l’etiope Ketema Bekele Nigusse). La differenza è che quest’anno per la prima volta le procedure per iscriversi sono state notevolmente semplificate e la partecipazione alla gara è stata aperta anche ai non-professionisti (qui si possono trovare tutti i risultati degli anni passati). Grazie al nuovo meccanismo, alla maratona hanno partecipato circa 225 stranieri: secondo il Guardian le agenzie turistiche specializzate in viaggi in Corea del Nord sono rimaste sorprese dalla quantità di domande di partecipazione che sono arrivate nelle scorse settimane.
Il percorso della gara consisteva in quattro giri attorno al centro di Pyongyang, città abitata da circa 2,5 milioni di abitanti. Il punto di arrivo di partenza è stato lo stadio Kim Il-sung, intitolato in onore del nonno dell’attuale dittatore Kim Jong-un, fondatore della Repubblica Democratica della Corea e considerato nel paese una figura semi-divina. Circa 50 mila persone hanno assistito dagli spalti all’inizio e alla fine della corsa, applaudendo e gridando quando il traguardo è stato tagliato da Chol, che ha vinto la gara.
Secondo molti giornalisti l’apertura ai turisti della maratona di Pyongyang è uno dei molti tentativi che il governo nordcoreano sta compiendo per cercare di migliorare la sua situazione economica. Il turismo, infatti, è una delle poche fonti di valute pregiate per il paese, ma attualmente i pochi turisti che arrivano in Corea del Nord possono visitare la capitale Pyongyang e pochi altri posti, e solo se attentamente sorvegliati. Tre le altre iniziative per incentivare il turismo annunciate dal governo negli ultimi mesi c’è anche l’apertura del primo complesso sciistico di lusso del paese e il piano per creare delle “zone speciali” dedicate proprio al commercio e al turismo.
Nonostante le volontà di apertura, la presenza del regime si è fatta sentire anche durante la maratona. Gli atleti sono stati seguiti per tutto il percorso da una camionetta che attraverso degli altoparlanti ha diffuso musiche patriottiche. Agli atleti inoltre è stato vietato di indossare indumenti che raffigurassero bandiere degli Stati Uniti o del Giappone e scritte appariscenti o di stampo politico. Dopo la corsa alcuni dei partecipanti hanno anche raccontato che gli è stato vietato fare fotografie.