L’enorme incendio a Valparaíso, in Cile
È ancora in corso, ci sono almeno 12 morti e 10mila sfollati: Michelle Bachelet è arrivata in città, dove in molte zone manca ancora l'elettricità
Almeno 12 persone sono morte a causa del gigantesco incendio che sabato 12 aprile ha colpito i sobborghi della città di Valparaíso, in Cile. L’incendio è comunque ancora in corso e il ministro della Giustizia cileno José Antonio Gómez ha detto a CNN che «sarà difficile» stabilire il numero preciso dei morti. Valparaíso si trova sulla costa del Pacifico, a circa 110 chilometri dalla capitale Santiago: ha circa trecentomila abitanti, ma comprende un’area urbana dove abita quasi un milione di persone. L’incendio si è sviluppato in una foresta vicino a una specie di baraccopoli e ha fatto i maggiori danni nella notte fra sabato e domenica.
A circa un giorno di distanza dall’inizio dell’incendio le autorità pensavano di averne contenuto gli effetti: ieri pomeriggio invece, a causa dei forti venti, le fiamme si sono ravvivate e hanno interessato nuovi quartieri della città. Circa 2000 case nella periferia della città sono già state distrutte e più di 10mila persone sono state evacuate con l’aiuto dell’esercito in alcuni rifugi temporanei; diverse aree della città, inoltre, sono ancora senza elettricità.
Il presidente del Cile, Michelle Bachelet (eletta lo scorso dicembre), ha dichiarato la città di Valparaiso una zona di catastrofe nazionale e ieri ha fatto visita agli sfollati. Lunedì le scuole sono rimaste chiuse, anche perché secondo Associated Press alcune sono rimaste danneggiate nell’incendio e altre ospitano rifugi per sfollati. La protezione civile cilena sta twittando aggiornamenti regolari sull’incendio ancora in corso.