Il caso Courtois
Il giovane e bravo portiere dell'Atletico Madrid non potrà giocare la semifinale di Champions League contro il Chelsea per via di una clausola del suo contratto?
Thibaut Courtois ha quasi 22 anni e da tre stagioni consecutive è il portiere titolare dell’Atletico Madrid, una delle più forti squadre di calcio europee, prima nel campionato spagnolo e in semifinale di Champions League. È considerato uno dei portieri più promettenti in Europa e ha già giocato 14 volte con la propria nazionale, il Belgio. Anche se gioca nell’Atletico Madrid, però, il suo cartellino è di proprietà del Chelsea, che dopo averlo prestato per la prima volta all’Atletico tre anni fa per farlo giocare (ha già un portiere molto forte ed esperto in rosa, Petr Cech) ha rinnovato per due stagioni consecutive il prestito, a cifre sempre maggiori: circa un milione di euro per il primo anno, 3 milioni per il secondo e 5 per il terzo. L’Atletico ne ha guadagnato un ottimo portiere, il Chelsea un po’ di soldi: tutto bene. Se non fosse che Chelsea e Atletico Madrid sono state appena sorteggiate per giocare la semifinale di Champions League, una contro l’altra.
Il presidente dell’Atletico Madrid, Enrique Cerezo ha confermato una voce circolata nei giorni scorsi: l’estate scorsa il Chelsea aveva posto una nuova clausola al contratto per il prestito di Courtois, secondo cui non può giocare contro il Chelsea a meno che l’Atletico Madrid non paghi una “tassa” di 3 milioni di euro a partita. Secondo il Guardian, nella decisione del Chelsea può avere influito la sconfitta per 4-1 subita nella penultima Supercoppa Europea proprio contro l’Atletico Madrid, il 31 agosto 2012. Il presidente dell’Atletico Madrid nei giorni scorsi aveva anche aggiunto che la squadra non avrebbe potuto permettersi di pagare il costo della clausola: per far giocare Courtois nella partita di andata e di quella di ritorno servirebbero sei milioni di euro.
Venerdì mattina è intervenuta la UEFA, l’organismo di governo del calcio europeo, facendo sapere che «qualsiasi clausola in un contratto privato fra due club che possa fare in modo di influenzare la scelta di quali calciatori far giocare è da considerarsi nulla, senza eccezioni». L’Atletico Madrid non ha ancora commentato la comunicazione della UEFA – che comunque era stata pubblicata prima del sorteggio – mentre l’amministratore delegato del Chelsea ha detto che «valuteremo la dichiarazione della UEFA nei prossimi due giorni. Per quanto riguarda la situazione del giocatore abbiamo rispettato le regole per i trasferimenti in prestito. Può giocare contro il Chelsea, se viene convocato». La posizione del Chelsea, insomma, è che non ha obbligato l’Atletico Madrid a non far giocare Courtois, bensì si sia limitato a “scoraggiare” questa eventualità.
È difficile al momento prevedere cosa accadrà. L’Atletico potrebbe schierare Courtois appellandosi al parere dell’UEFA, ma il Chelsea potrebbe esigere la penale facendo riferimento ai molti accordi simili – nel calcio inglese la pratica non è così rara – che finora non erano stati messi in discussione. Se l’Atletico decidesse di privarsi di Courtois, nelle semifinali di Champions League schiererebbe probabilmente il suo secondo portiere: il 34enne spagnolo Daniel Aranzubia, che fino all’anno scorso era il portiere titolare del Deportivo La Coruña e che quest’anno ha giocato solo tre volte.