La Russia sta cercando un pretesto?
Il governo ucraino dice che dietro le occupazioni di Donetsk e Luhansk c'è la Russia, e la accusa di voler intervenire per annettere altri pezzi di territorio dopo la Crimea
Martedì 8 aprile il ministro dell’Interno dell’Ucraina, Arsen Avakov, ha annunciato di avere avviato un’”operazione antiterrorismo” nella città di Kharkiv, nella parte orientale del paese, che ha portato all’arresto di almeno 70 persone accusate di fare parte di un gruppo di separatisti e di avere occupato uno dei palazzi governativi della città. Sempre a Kharkiv, ha detto Avakov, sono state fermate diverse stazioni del trasporto locale per motivi di sicurezza, in attesa della conclusione delle attività degli agenti. Secondo l’agenzia di stampa Interfax-Ucraina, le persone arrestate sono sospettate di avere “condotto attività illecite legate al separatismo, all’organizzazione di disordini e di avere danneggiato la salute pubblica”.
La reazione del governo ucraino è arrivata a un giorno di distanza dalle nuove occupazioni di palazzi governativi di lunedì 7 aprile in numerose città dell’Ucraina orientale. Manifestanti filorussi hanno occupato un edificio pubblico a Luhansk e un palazzo dell’amministrazione locale a Donetsk, dove hanno dichiarato l’indipendenza della città e richiesto di organizzare entro poche settimane un referendum simile a quello della Crimea, per consentire alla popolazione locale di dichiararsi indipendente e di essere pronta a costituire una propria repubblica.
Le autorità ucraine hanno duramente criticato le occupazioni e annunciato che non saranno tollerate iniziative per l’indipendentismo delle sue regioni orientali, popolate in buona parte da russofoni. Secondo il governo dell’Ucraina, nelle manifestazioni degli ultimi giorni sarebbe direttamente coinvolta la Russia, accusata di volere annettere altre porzioni del territorio ucraino dopo la Crimea. Il governo russo mantiene migliaia di soldati e centinaia di mezzi a poca distanza dal confine con l’Ucraina, ma da settimane continua a dire di non volere invadere il paese e di volere solamente tutelare la parte di popolazione che parla russo.
I fatti di Donetsk hanno fatto aumentare la tensione tra la Russia e le diplomazie occidentali, a partire da quella degli Stati Uniti. Il segretario di stato John Kerry si è sentito telefonicamente con il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, e gli ha ricordato che qualsiasi tentativo di destabilizzare l’Ucraina orientale da parte della Russia porterebbe con sé delle conseguenze. Kerry ha chiesto al governo russo di prendere le distanze dalle attività dei separatisti, “dei sabotatori e dei provocatori”.
Il giornale britannico Guardian ha pubblicato un editoriale di Lavrov in cui si dice che la Russia non ha alcuna intenzione di destabilizzare l’Ucraina e che semmai è l’Occidente a sfruttare la situazione per creare nuove tensioni. Lavrov scrive che non sarà però tollerata alcuna forma di violenza da parte del governo ucraino, che la Russia non riconosce pienamente, contro i manifestanti filorussi. L’editoriale si conclude con la disponibilità della Russia a partecipare a nuovi incontri e riunioni diplomatiche per trovare una soluzione pacifica alla crisi.
Parlando di alcune fonti interne all’amministrazione Obama, il Wall Street Journal spiega che il timore è che il presidente russo Vladimir Putin stia creando situazioni di tensione in attesa di un pretesto per condurre nuove attività militari all’interno dell’Ucraina, sulla falsa riga di quanto fatto alcune settimane fa in Crimea. E il pretesto potrebbero essere le manifestazioni filorusse degli ultimi giorni nelle regioni orientali, che secondo il governo statunitense sarebbero state sostenute e forse finanziate dal governo russo. Anche per questa ragione il governo ucraino avrebbe deciso per il momento di non intervenire con la forza per sgomberare gli edifici occupati.
La preoccupazione più grande per Stati Uniti e Unione Europea è che approfittando dei disordini, come quelli di lunedì a Donetsk, Charkiv e Luhansk, l’esercito russo possa decidere di superare il confine con l’Ucraina orientale, usando come pretesto la necessità di proteggere le comunità russofone. L’Ucraina ha schierato parte del proprio esercito sul confine con la Russia, ma secondo gli esperti non avrebbe nessuna speranza di respingere una eventuale avanzata dell’esercito russo, con forze superiori e dotate di equipaggiamenti meno inadeguati.
Yulia Tymoshenko, ex presidente e candidata alla presidenza dell’Ucraina, sostiene che alcuni manifestanti filorussi facciano parte dei servizi segreti della Russia. Dopo i disordini di lunedì, ha fatto visita a Donetsk, dove comunque la situazione è diversa da quella della Crimea. Almeno stando ad alcuni sondaggi, la popolazione locale ha dimostrato di essere più interessata a un’Ucraina unita e libera, opinione condivisa anche da buona parte della comunità russofona.