L’Egitto ha condannato quattro persone perché omosessuali
Non è la prima volta che accade, nonostante il reato di omosessualità non sia previsto dalla legge egiziana
Lunedì 7 marzo a Nasr City, un quartiere del Cairo in Egitto, quattro persone sono state condannate per aver tenuto una festa nella quale secondo la polizia si svolgevano “atti omosessuali”. La legge egiziana non vieta esplicitamente l’omosessualità, nonostante nel paese sia piuttosto malvista: i quattro sono stati quindi condannati per «dissolutezza». Secondo BBC durante la festa indossavano inoltre vestiti da donna ed erano truccati. Tre dei quattro uomini hanno ricevuto una condanna di otto anni, mentre il quarto dovrà passare tre anni ai lavori forzati.
Non è la prima volta che in Egitto accadono fatti del genere: nel 2001 52 uomini vennero arrestati sulla base di comportamenti simili, e 23 di loro ricevettero condanne fino a 5 anni. Nell’agosto del 2012, invece, fu chiuso Ehna, un magazine online che si occupava dei diritti degli omosessuali. All’epoca Maha Youssef, portavoce dell’organizzazione egiziana Bedayaa che si occupa dei diritti della comunità omosessuali in Egitto e in Sudan, disse che era frequente che alcuni dei suoi iscritti fossero accusati di reati come «offesa alla morale e alla sensibilità pubblica» o «violazione degli insegnamenti religiosi e propaganda di idee e moralità depravate».
Nella foto: alcune delle persone arrestate per omosessualità nel 2001, vestite di bianco (MARWAN NAAMANI/AFP/Getty Images)