Gli ossari del Ruanda
Le foto impressionanti dei memoriali in ricordo del milione di persone uccise nei massacri del 1994
Sono passati vent’anni da quando iniziò il tristemente noto genocidio del Ruanda. A partire dal 7 aprile del 1994 in poco più di tre mesi oltre un milione di persone, per la maggior parte appartenenti alla minoranza tutsi, furono uccise dall’esercito in una serie di massacri in tutto il paese. Le violenze iniziarono dopo che, il 6 aprile, l’aereo su cui viaggiava il presidente ruandese, di etnia hutu, fu abbattuto da un razzo. La responsabilità dell’attentato fu attribuita ai tutsi, ma indagini successive mostrarono come il governo avesse da tempo pianificato il genocidio preparando liste di persone da uccidere.
Per ricordare i massacri, che finirono solo dopo il colpo di stato delle milizie tutsi di Paul Kagame, sono stati costruiti diversi memoriali in più parti del paese. Per la maggior parte si tratta di ossari che raccolgono i resti di centinaia di persone uccise durante i mesi del massacro e molti si trovano all’interno delle chiese dove in molti cercarono rifugio dai soldati dell’esercito, senza fortuna. Quest’anno, in occasione dei vent’anni dall’inizio del genocidio, una fiamma sta attraversando il Ruanda, passando nei luoghi dove sono avvenuti i massacri.