Yanukovych ha cambiato idea sulla Crimea
L'ex presidente ucraino ha ammesso di avere sbagliato a chiedere l'intervento russo e dice che la Crimea dovrebbe tornare parte dell'Ucraina
Mercoledì 2 aprile l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych ha dato un’intervista ad Associated Press in cui ha parlato dei recenti sviluppi della crisi ucraina. Yanukovych, che si trova a Rostov sul Don, città della Russia meridionale, ha ammesso di aver fatto un errore a chiedere al governo russo di intervenire in Crimea. «La Crimea è una tragedia, una enorme tragedia. Mi sono sbagliato, ho agito sulla base delle mie emozioni». Yanukovych ha anche detto che sta cercando di negoziare con il presidente russo Vladimir Putin la restituzione della Crimea all’Ucraina: «Dobbiamo trovare i modi… per far sì che la Crimea possa avere il massimo livello di indipendenza possibile, ma essere parte dell’Ucraina».
Yanukovych ha ribadito che se lui fosse rimasto al potere a Kiev l’annessione della Crimea non sarebbe mai avvenuta. Secondo lui il risultato del referendum sull’annessione alla Russia è stato così a favore dei filo-russi per la paura che la popolazione crimeana ha avuto nei confronti del nuovo governo di Kiev, descritto dalla propaganda filo-russa come “estremista” e “neo-nazista”.
Nonostante il voto si sfiducia del parlamento ucraino del 22 febbraio scorso, Yanukovych si considera ancora presidente legittimo dell’Ucraina, e tale lo considera anche Putin, anche se di fatto ha riconosciuto la fine della sua carriera politica da presidente ucraino. Yanukovych ha spiegato che da quando è stato allontanato dal potere ha parlato con Putin solo due volte per telefono e una di persona, e ha descritto queste conversazioni come “difficili”.
Il mese scorso Yanukovych aveva chiesto a Putin di inviare le truppe russe in Crimea, in modo da proteggere la maggioranza russofona della popolazione locale da possibili soprusi del governo centrale di Kiev. Nel giro di pochi giorni soldati russi e filo-russi avevano preso il controllo dell’intero territorio – via di accesso alla penisola, aeroporti, basi militari, istituzioni – preparando il terreno per quello che sarebbe successo dopo: il referendum di annessione della Crimea alla Russia e il riconoscimento della sua validità da parte del parlamento russo.