Il meglio di Blue Note
Per festeggiare i suoi 75 anni la più celebre delle case discografiche jazz ha scelto una lista di 100 titoli che ristamperà in vinile, meravigliose copertine comprese
Blue Note, che è probabilmente la più illustre e famosa delle storiche case discografiche di jazz, compie 75 anni nel 2014. Fu fondata nel 1939 da Alfred Lion e Max Margulis, un appassionato di musica nato a Berlino ed emigrato a New York e uno scrittore e musicista americano di idee comuniste che contribuì soprattutto finanziariamente. Il primo disco fu inciso tutto in un solo giorno il 9 gennaio 1939 e si chiamò “The first day“. Lion coinvolse un suo amico berlinese, il fotografo Francis Wolff, nell’impresa, e i due insieme la guidarono fino agli anni Sessanta. Poi Blue Note passò attraverso una serie di acquisizioni e fasi alterne, e oggi fa parte del gruppo Universal.
Il periodo di maggior successo e splendore di Blue Note – e anche per una fase della storia del jazz – fu quello dalla metà degli anni Cinquanta agli anni Sessanta, durante il quale pubblicò dischi di molti dei più grandi musicisti di sempre. Oltre che nella musica, la creatività di Blue Note di quegli anni si mostrò nella tuttora leggendaria qualità grafica delle copertine dei dischi, quasi sempre opera del grafico Reid Miles, che rese famoso il suo uso di foto in bianco e nero e stile modernista e inventivo di caratteri tipografici non graziati, che Blue Note riprese anche dopo che Reid ebbe lasciato, anche lui alla fine degli anni Sessanta.
Per celebrare i suoi 75 anni Blue Note ha appena presentato – insieme a un lavoro già iniziato da tempo di rimasterizzazione del suo catalogo – un progetto di ristampa in vinile di cento suoi grandi dischi risalenti a tutto questo periodo, ma soprattutto naturalmente agli anni Cinquanta e Sessanta, alcuni dei quali difficili da trovare in qualunque formato. I primi cinque dischi sono usciti il 25 marzo, e ne verranno pubblicati cinque alla volta ogni mese per un anno e mezzo (qui il calendario completo delle uscite). La scelta ha già generato discussioni su cosa c’è e cosa manca, come prevedibile. E anche tra le famose copertine, la lista ne comprende molte meravigliose, ne esclude altre – per ragioni musicali, intuibilmente – e per le stesse ragioni scende a patti con alcune grafiche degli anni Novanta non proprio all’altezza: ma sono cinque, su cento. Noi abbiamo cominciato dalle venticinque più belle secondo il Post, seguono tutte le altre.